Il Gobbo di Notre Dame

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Ginny88
view post Posted on 12/9/2009, 00:09 by: Ginny88




ALCUNI VIDEO MOSTRATI IN QUESTA SCHEDA POTREBBERO RISULTARE NON PIÙ DISPONIBILI PERCHÉ RIMOSSI DA YOUTUBE. TENTEREMO DI AGGIORNARE LA SCHEDA CON VIDEO CHE FUNZIONINO; PER IL MOMENTO CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO.



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Titolo Il Gobbo di Notre Dame
Titolo originale The Hunchback of Notre Dame
Anno di produzione 1996
Durata 87 min
Soggetto Notre Dame de Paris di Victor Hugo (romanzo)
Sequel Il Gobbo di Notre Dame II
Sceneggiatori Irene Mecchi, Tab Murphy, David Stainton e Jonathan Roberts
Regia Gary Trousdale, Kirk Wise
Doppiatori originali
Tom Hulce: Quasimodo;
Demi Moore: Esmeralda;
Tony Jay: Frollo;
Devine Kline: Febo;
Paul Kandel: Clopin;
Jason Alexander: Hugo;
Mary Wickes e Jane Whiters: Laverne;
Charles Kimbrough: Victor;
David Ogden Stiers: Arcidiacono
Doppiatori italiani
Massimo Ranieri: Quasimodo;
Mietta: Esmeralda;
Eros Pagni: Frollo;
Roberto Pedicini: Febo;
Carlo Ragone: Clopin;
Rodolfo Laganà: Hugo;
Renzo Ferrini: Hugo (parte cantata);
Liù Bosisio: Laverne;
Sandro Pellegrini: Victor;
Michele Centone: Victor (parte cantata);
Franco Chillemi: Arcidiacono
Musiche Alan Menken e Stephen Shwartz
Titoli canzoni Le campane di Notre Dame (The bells of Notre Dame); Fuori da qua (Out There); Sottosopra (Topsy Turvy); Dio fa qualcosa (God help the outcasts); Luci del paradiso (Heaven's Light); Fuoco d'Inferno (Hellfire); Fuoco d'amor (A Guy Like You); Parigi brucia (Paris burning); La corte dei miracoli (The Court of Miracles); Asilo! (Sanctuary!); Egli castigherà i perversi (And he shall smite the wicked); Le campane di Notre Dame "Ripresa" (The bells of Notre Dame "Reprise")

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Premi Premio Walt Disney a Mietta per il "Miglior Doppiaggio Femminile Europeo".

Trama

La scena iniziale ci mostra una Parigi medioevale che si sveglia al suono delle campane dell’imponente cattedrale di Notre Dame. In una piazzetta Clopin, il re dei gitani, intrattiene un gruppo di bambini e racconta loro una storia che risale a venti anni addietro. E’ la storia di una famiglia di gitani, giunti una notte a Parigi e catturati dal temibile ministro Frollo. Egli, pieno di rancore nei confronti degli zingari, che contaminano il popolo parigino, è deciso a perseguitarli ed eliminarli uno per uno dalla città. Ma una donna riesce a fuggire dal gruppo stringendo a sé un fagottino che Frollo crede essere merce rubata. E’ il ministro stesso che insegue la fuggitiva fino al sagrato di Notre Dame dove lei si ferma per chiedere asilo. Ed è proprio davanti alla cattedrale che Frollo, cercando di strapparle il fagotto dalle mani, provoca la morte della donna. Ciò che lei aveva difesa con la sua vita si rivela essere un bambino deforme e Frollo inorridito si dirige verso un pozzo per gettarvi la creatura dentro. Interviene però l’arcidiacono della cattedrale che lo incolpa dell’indegno spargimento di sangue davanti a Notre Dame e lo intimorisce portandolo a credere che questa lo stia osservando con severità. Frollo, per paura e per rimediare alle sue azioni, accetta di prendersi cura del neonato, a patto, però, che egli viva lontano da tutti, nascosto nel campanile di Notre Dame. E’ dunque questa la storia del campanaro gobbo di Notre Dame, chiamato Quasimodo per il suo aspetto anormale e sgradevole. L’introduzione termina con un quesito che troverà la risposta solo alla fine del film.
Si torna al presente. Quasimodo, ventenne, vive solo nel campanile di Notre Dame, consapevole della sua bruttezza e anormalità, sognando una vita fuori dalla sua casa e prigione, in mezzo ad un popolo a cui non apparterrà mai. I suoi unici amici sono tre gargoyles: Hugo, Victor e Laverne. Sono loro ad insistere affinché proprio quel giorno, il giorno della festa dei folli, egli esca finalmente fuori dalla cattedrale per prendere parte con gli altri ai festeggiamenti. Nonostante i suoi timori Quasimodo decide di seguire il loro consiglio. Uscirà dalla cattedrale anche disubbidendo a Frollo, il suo padrone, che invece insisterà affinché rimanga rinchiuso e protetto nella cattedrale. In quanto deforme e mostruoso verrebbe solo deriso e maltrattato dalla folla crudele.
Intanto la scena si sposta al di fuori della cattedrale e appaiono due nuovi personaggi: Esmeralda e Febo. Lui, chiamato dalla guerra per diventare il nuovo capitano delle guardie, vede la bellissima zingara ballare e ne rimane colpito e quando due guardie irrompono minacciando di incarcerarla lui la aiuta a fuggire. Le guardie lo scortano da Frollo il quale lo informa del suo piano di epurare Parigi da tutti gli zingari che contaminano la popolazione.
La scena torna su Quasimodo che si cala da Notre Dame mentre di sotto ha inizio la festa. Prima che se ne renda conto si ritrova in mezzo alla folla delirante e finisce cadendo in una tenda dove Esmeralda si stava cambiando. E’ questo il primo incontro tra Quasimodo e la bella gitana; lei lo aiuta a rialzarsi senza sussultare per il suo viso sfigurato che crede essere una maschera. Intanto la festa continua e dopo l’arrivo di Frollo, Febo e le guardie, Esmeralda si esibisce in una danza che lascia tutti senza fiato. Subito dopo è il momento dell’incoronazione del re dei folli, la faccia più brutta di Parigi. Anche Quasimodo si ritrova coinvolto e viene, tra lo stupore e l’orrore della folla, incoronato re. Dopo un inizio di entusiasmo e calore nei confronti di Quasimodo la folla comincia a deriderlo e per evitare che fugga egli viene perfino legato sul palco. L’unica ad intervenire in sua difesa è Esmeralda che lo libera e risponde coraggiosamente a Frollo chiedendo giustizia. Frollo ordina che venga arrestata ma lei riesce a fuggire tra l’entusiasmo della folla. Esmeralda trova rifugio nella cattedrale. Febo la segue e, dopo un iniziale scontro, i due si presentano e Febo fa di tutto perché lei non venga arrestata da Frollo. Frollo, però, fa circondare la cattedrale di guardie: se la zingara esce è sua prigioniera. Disperata Esmeralda si rivolge in preghiera a Dio e il suono della sua voce attira Quasimodo che la ascolta incantato. Lei lo vede e lo insegue fino al campanile, decisa a parlare con lui. Su una delle torri i due cominciano a conoscersi e lei cerca di convincerlo che non è un mostro come Frollo vuole fargli credere. Quasimodo in cambio si offre di aiutarla a fuggire e con lei si cala dalle mura della cattedrale. Prima di scappare Esmeralda dona a Quasimodo un amuleto che lo aiuterà a trovarla semmai ne avesse bisogno. Anche Frollo, intanto, si rivolge alla Vergine in una sorta di preghiera in cui confida il suo segreto desiderio nei confronti della zingara. E’ un “amore” che lo spaventa, vuole averla ma sente che questo lo porterà all’inferno. Decide che deve essere sua e il giorno dopo fa bruciare e devastare Parigi per ritrovarla. Ma la furia di Frollo nei confronti di gente innocente spinge Febo alla ribellione. Dopo il tradimento Febo viene ferito e si salva solo grazie all’intervento di Esmeralda che lo porta al sicuro nella cattedrale. Qui, sotto lo sguardo addolorato di Quasimodo i due si baciano. Poco dopo giunge Frollo che rivela a Quasimodo di conoscere il nascondiglio di Esmeralda e di aver organizzato un attacco per l’alba del giorno dopo. Quasimodo e Febo, con l’aiuto dell’amuleto, raggiungono la Corte dei Miracoli per avvisarla, non sapendo che lo stesso Frollo li aveva seguiti con i suoi uomini. Con l’inganno, dunque, Frollo cattura gli zingari, Esmeralda e Febo. Poche ore dopo, davanti a Notre Dame, Esmeralda è legata ad un palo e condannata a morte per il crimine di stregoneria; Quasimodo è incatenato nel campanile ma, riuscito a liberarsi, si lancia in soccorso dell’amata e la porta in salvo nella cattedrale chiedendo a gran voce il diritto di asilo. Frollo, infuriato, ordina l’attacco a Notre Dame e scatena un’animata lotta popolare. Nonostante i tentativi di Quasimodo di tenere gli aggressori fuori da Notre Dame, Frollo riesce ad entrare insegue Esmeralda e Quasimodo sulle torri della chiesa. Ma, quasi punito dal volere divino, Frollo muore cadendo dalla cattedrale.
Quando ormai anche fuori da Notre Dame la battaglia è vinta Esmeralda porta con sé Quasimodo, fuori dall’oscurità della sua “prigione” e una bambina, intenerita, lo trascina tra la folla. Abbracciati Esmeralda e Febo guardano Quasimodo allontanarsi, verso la vita che aveva sempre sognato.

Recensione

E’ uno dei film più maturi e complessi realizzati dalla Disney, rappresenta una sfida per gli autori e una novità per loro e per il pubblico. La scelta di ispirarsi ad un classico della letteratura ottocentesca quale Notre Dame de Paris di Victor Hugo piuttosto che ad una fiaba, porta molti a chiedersi se sia davvero un soggetto proponibile ad un pubblico composto prevalentemente da bambini. Ma la Disney si è dimostrata come sempre capace di addolcire il tutto e di proporre la storia e i personaggi nel modo più corretto, mantenendo tuttavia integri tutti gli insegnamenti e i valori presenti nel romanzo. Come suo solito la Disney si è presa qualche libertà non solo per quanto riguarda la trama ma anche riguardo alla caratterizzazione dei personaggi del romanzo, enormemente complessi e tormentati. Eppure è sorprendente il modo in cui Quasimodo, Esmeralda, Frollo e Febo in versione disneyana abbiano spessore e si muovano sullo schermo quasi come degli attori in carne ed ossa. Sono evidenti grande cura e attenzione per l’espressività dei personaggi in un contesto che allo stesso modo ricopre un ruolo di primaria importanza. Lo sfondo delle vicende è la Parigi del medioevo con le sue casette dai tetti scuri e con una maestosa cattedrale che stupisce ed emoziona. Come non essere percorsi da un brivido al pari di Frollo quando la cattedrale con le sue innumerevoli statue sembra osservarlo e punirlo con la sua severità per il gesto che stava per compiere ; e come non rimanere a bocca aperta per la bellezza dei rosoni che inondano di luce e colore l’interno della cattedrale. Ad arricchire ulteriormente tutto questo una strepitosa colonna sonora che diverte e commuove. L’insieme che ne risulta è un classico che colpisce i bambini ma non meno gli adulti, tanto da poter essere apprezzato pienamente proprio in età più matura. Non per questo, però, deve essere ritenuto un cartone troppo adulto in quanto fornisce con dolcezza insegnamenti fondamentali. Sapientemente la Disney apre il film proprio con un gruppo di bambini a cui Clopin pone il quesito centrale della vicenda: chi è il mostro a Notre Dame? Ed è proprio una bambina che alla fine risponde alla domanda con un gesto che solo un bambino poteva compiere, una carezza sul viso spaurito di Quasimodo. Lui , il “mostro”, così come era sempre stato definito da Frollo, si dimostra alla fine il più umano di tutti: più umano di Frollo e più umano di tutta quella folla che lo aveva maltrattato e deriso. Non è l’aspetto esteriore che ci dimostra chi siamo ed è questa sicuramente una delle cose più importanti da insegnare ad un bambino. Indimenticabile la figura di Quasimodo che con la sua infinita tenerezza e sensibilità maschera la sua bruttezza esteriore e conquista il cuore del pubblico. Ma allo stesso modo memorabili sono anche tutti gli altri personaggi che “interpretano” questo capolavoro: Esmeralda, memorabile non soltanto per la sua bellezza esteriore ma ancor prima per il suo coraggio e la sua capacità di vedere per prima in Quasimodo un amico da amare e proteggere; Febo, completamente reinventato e nobilitato dalla Disney, che incarna l’eroe onesto che sceglie a sue spese di stare dalla parte del bene.; Frollo, il più complesso, fermo sulle sue idee e convinto della sua persona ma allo stesso tempo in crisi per un sentimento di desiderio nei confronti di Esmeralda che lo affligge e lo ossessiona. Sicuramente uno dei personaggi meglio caratterizzati e più espressivi tra i personaggi disneyani.
Da apprezzare la sapienza con cui gli autori hanno reinventato la vicenda, interpretando senza stravolgere. Il finale è, come è giusto che sia, un lieto fine ma non è forzato o inverosimile. Se Hugo nel suo romanzo non aveva previsto un’improbabile storia d’amore tra Quasimodo ed Esmeralda non la prevede neanche la versione disneyana che sceglie invece di offrire a Quasimodo la vita di libertà e normalità in mezzo agli altri che chiunque si merita.

Commenti personali

Che dire? E’ il mio film Disney preferito perché è quello che mi emoziona di più e continua a farlo ogni volta che lo vedo.Un film che arricchisce e che insegna, che mette i brividi e commuove. Adoro i personaggi, che sono veri e pieni di spessore. Forse nessun attore in carne ed ossa poteva interpretare così bene i personaggi indimenticabili creati da Hugo. Un film che non mi stancherò mai di vedere e che mi affascina ogni volta per la sua atmosfera gotica e una splendida Parigi dominata da Notre Dame che diventa magnifico sfondo ma anche protagonista.

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Alcune frasi celebri

Arcidiacono: Voi potete mentire a voi stesso,a quei servi che stanno con voi,ma scappare però non potrete giammai perché là vi sta guardandi Notre Dame

Arcidiacono: Non puoi raddrizzare tutti i torti di questo mondo da sola...
Esmeralda: Là fuori nessuno darà una mano, sicuro..
Arcidiacono: Beh forse qui dentro c’è qualcuno che può

Clopin: Chi può decidere un mostro cos’è?...perchè l’uomo odia?perchè il mostro ama?che cosa decide il perché?

Curiosità (wikipedia)
  1. Nella versione in lingua originale, si può notare una curiosa ed improbabile citazione: quando i due intrepidi Quasimodo e Febo si intrufolano nelle catacombe e vengono scoperti dagli abitanti della cosiddetta "Corte dei Miracoli", il giullare Clopin esclama: "Well well well, what have we here? "; nel film Nightmare Before Christmas di Tim Burton, il tremendo Oogie Boogie Man (Baubau, in Italiano) esclama la stessa frase, con lo stesso tono e sempre all'inizio di una canzone, anche se in un contesto diverso. È da notare però come le ambientazioni ricche di dettagli macabri si ricordino tra loro.
  2. Due dei tre gargoyle (precisamente i due maschi) si chiamano "Victor" e "Hugo", formando il nome completo del romanziere del libro, omaggio al creatore della storia.
  3. Durante la canzone Là fuori, quando la telecamera inquadra la piazza, si possono notare Belle da La Bella e la Bestia, il Tappeto da Aladdin sulle spalle di un signore, e Pumbaa del Il Re Leone.
  4. Quando la vecchia gargoyle Laverne incita uno stormo di uccelli a volare e aiutare i tre protagonisti, cita espressamente la leggendaria scena de Il mago di Oz in cui la strega comanda ai suoi mostri di volare e cercare Dorothy.
  5. Nel film non è presente il personaggio "Gringoire" il poeta della città, che tuttavia viene rievocato da Clopin.
  6. Nel libro, Gringoire è quasi "attratto" dalla piccola capretta Djiali. Nel film questa attrazione è ripresa dal gargoyle Hugo, che la manifesta in più occasioni.
  7. Alla fine dei titoli di coda, si può vedere il gargoyle Hugo salutare allegramente il pubblico.
  8. L'attrice Mary Wickes, doppiatrice di Laverne, purtroppo è morta durante la lavorazione del film ed è stata sostituita da Jane Whiters.
  9. Durante la scena dell'assalto alla cattedrale, quando Quasimodo fa cadere tre guardie nel fiume, questi ultimi fanno il verso di Pippo mentre cadono.
  10. Un particolare del film è il carattere di Esmeralda: a differenza del libro, nel quale lei è una ragazzina fragile ed ingenua, in questo film è una donna coraggiosa, abile e dal carattere abbastanza forte, in tutto e per tutto simile alla Carmen di Bizet.

Sequenze da sogno





Edited by simitrilli - 9/6/2010, 21:18
 
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11 replies since 12/9/2009, 00:09   15724 views
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