Le ricorrenze. 5 e 15 Dicembre, Nascita e morte dell'uomo Walt

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view post Posted on 3/12/2023, 16:16

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Siamo nel 2023, l'anno del centenario della nascita degli studi Disney. Era il 16 Ottobre del 1923. Iniziava la magia.

Walt Disney non aveva ancora compiuto 22 anni. Li avrebbe compiuti il 5 Dicembre.
A quel tempo, mentre si avviava verso un destino più grande di quanto avesse forse mai sognato, Walt aveva alle spalle l'infanzia povera, le percosse di suo padre, le prime esperienze lavorative, l'avventura in Europa a margine della Grande Guerra.
Questo era nel suo passato.

Nel suo presente c'erano il solido rapporto col fratello Roy Oliver, uno studio di animazione un po' improvvisato, qualche cliente da trovare e soddisfare e una certa capacità affabulatoria che prometteva di aiutarlo a tenere insieme tutte queste cose.
E i sogni. C'erano i sogni. Quelli che i grandi visionari possono a volte trasformare in realtà.

E nel suo futuro? Cosa c'era nel suo futuro?
Nell'immediato c'era qualche conto da far quadrare, qualcosa di carino da mettere insieme con la cinepresa a passo uno, qualche collaboratore da trovare fra quelli disposti ad accontentarsi di una paga bassa e la speranza di fare qualche soldo con lo Studio.
OK, questo in quei giorni. Ma oltre l'orizzonte cosa c'era?
Eh beh, qui c'era tanta di quella roba che nemmeno un visionario come Walt avrebbe potuto vederla guardando quello sgangherato piccolo Studio.
Se è vero che Walt ebbe a sostenere che "se puoi sognarlo, puoi farlo", credo sia anche vero che lui poi riuscì a fare anche più di quello che sognò.

Forse, in una impennata di orgoglio e di fantasia sarà arrivato a sognare di farsi conoscere in tutta l'America.
Forse anche in tutto il mondo.
Forse, e dico forse, si addormentava la sera pensando a come sarebbe stato bello se avesse creato una nuova idea di cartone animato, qualcosa capace di far brillare il nome di Walt Disney nei decenni a venire.
Forse sarebbe arrivato al cuore dell'industria cinematografica.
Forse ne avrebbe perfino dettato le regole.

Ce ne voleva, di fantasia, per immaginare questo in quei giorni.
Eppure...

E che dire, allora, di tutto il resto?
Il cinema Disney è diventato un genere a sé, esistono enormi parchi a tema Disney in giro per il pianeta, flotte di navi, isole di proprietà. Quel piccolo Studio artigianale è diventato una multinazionale mastodontica e potentissima.

Ma il punto più magico e bello è quello umano: Disney è entrato nelle case di tutti e si è ritagliato un posticino nel cuore di milioni di bambini; bambini che poi, quel posticino, gliel'hanno conservato negli anni, condividendolo poi, magari, con i propri figli.
Ci siamo tutti crogiolati nei buoni sentimenti, nel divertimento, nelle musiche e, perché no? nelle meraviglie visive dei prodotti della Factory.
Tutti abbiamo dei ricordi di film visti al cinema con i nonni o con lo zio simpatico.
Le videocassette e i DVD consumati a forza di rivederli insieme agli amici o a i cuginetti in visita. E le serate in famiglia davanti alla TV, quando la TV era una specie di moderno focolare.
Perché, non dimentichiamolo, Disney è diventato per noi qualcosa che ci coinvolge sentimentalmente. È diverso da quello che si può provare con altre grandi case di produzione.
Se ci pensiamo, questo è talmente grande che probabilmente nemmeno un visionario come Walt Disney poteva arrivare a pensarlo. Io non lo so se l'ha pensato. So che l'ha realizzato.

E qui mi preme una riflessione.
Proprio per quanto appena scritto, talvolta il fan Disney viene considerato retrogrado, poco inclusivo se non decisamente razzista. Tutti noi abbiamo letto e sentito cose del genere negli ultimi mesi. :(
Noi che ci siamo innamorati di Aladdin e Jasmine esattamente come di Biancaneve e il suo Principe. Abbiamo amato parimenti Tiana considerando il colore della pelle un dettaglio al livello, che ne so, della forma degli occhi o del taglio di capelli.
E Timon e Pumbaa? Non mi ricordo grandi discussioni su questi due maschi che vivevano insieme e battibeccavano continuamente come marito e moglie. :)

Arrivo al punto (scusate le lungaggini. E' più forte di me :D ).
Il coinvolgimento sentimentale con quello che è la Disney ci porta(va) ad accogliere a braccia aperte i messaggi nei suoi film ma ci trova un po' chiusi quando la Disney stessa rinnega quanto fatto da quel visionario di cui sopra e anche dai suoi collaboratori e successori fino a pochi anni fa.
I Classici? Vanno rifatti inserendo personaggi di varie parti del mondo se no non siamo inclusivi. (Domanda: se il punto è essere inclusivi non era il caso di creare qualcosa di nuovo e inserirci con un senso logico chiunque si volesse?).
Abbiamo le tecnologie per fare un buon film sulle sirene? Facciamolo! OK, ma non mettiamo Ariel perché non è inclusiva. Anzi no, ce la mettiamo ma al suo posto mettiamo un'altra. :D Geniale! :D

E Biancaneve!
Vabbè, di questo parleremo più avanti perché pare che stiano rimettendo mano al girato. Staremo a vedere. :)

E in tutto questo, Walt dov'è?
Io lo sento lontano. E voi?

Era il 5 Dicembre 1901 quando venne al mondo.
Era il 15 Dicembre 1966 quando se ne andò.
Non so che giorno era quando la sua Disney lo mise in soffitta (forse quando tolse "Walt" dal logo? :( ).
Spero un giorno di vedere che questa fredda holding figlia della degenerazione dell'impero nato da quel piccolo Studio raffazzonato, finisca nelle mani di qualcuno che non sia solo appassionato di soldi e potere ma anche di cinema e di animazione.
Se poi fosse anche rispettoso della grande Disney, allora Walt potrebbe essere contento da lassù

E noi da quaggiù.

Perché noi, a Walt Disney e alla Disney, ci teniamo. <3

Edited by Lumiére - 3/12/2023, 21:51
 
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