Walt Disney. Gli anniversari, Riflessioni nei giorni delle ricorrenze

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view post Posted on 5/12/2020, 00:58

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Amici del forum "Walt Disney - Un Uomo, Un Mondo", siamo nei giorni in cui ricorrono gli anniversari della nascita di Walt Disney (5 Dicembre) e della sua morte (15 Dicembre).
Tra le due date passano dieci giorni, tra i due eventi passano 65 anni.

Quello che quest'uomo ha fatto in vita è ancora oggi oggetto di discussione e lo sarà ancora per molto. Destino comune a molti grandi.
Un'altra cosa che accomuna i grandi è spesso il revisionismo.
Forse mai come quest'anno Walt Disney è stato attaccato da più parti perché mal si sopporta la sua opera. Disney è diventato, quasi di colpo, una apoteosi di stereotipi, di concetti offensivi e di razzismo lampante.
Sì, quello stesso Disney che fino a ieri era colpevole di edulcorare troppo le cose, di abbondare con la melassa e di essere eccessivamente buonista... oggi è diventato un ignobile razzista che sembra aver passato la sua vita ad offendere in mille modi culture, minoranze etniche e quant'altro.
La stessa Disney si piega agli eccessi del politically correct e prende le distanze dalla sua storia (occhio: ho precisato gli eccessi del politically correct. Come dire che è giusto il rispetto che questa corrente chiede ma se si esagera si rischia di evitare una pozzanghera e finire in un'altra).

Ma che ne è dell'uomo che si è fatto da sé, partendo dal nulla e creando un impero che ha cambiato la storia dell'intrattenimento? Che ne è del caparbio e un po' folle giovanotto affascinato dalle immagini in movimento e incantato da Charlie Chaplin? Che ne è del visionario che sognava di far parlare i cartoni animati? Di dar loro il colore? Di far commuovere il pubblico davanti a dei disegni?
E che ne è del geniale manager che immaginò parchi giochi grandi quanto una cittadina, capaci di attirare la gente come e più delle bellezze naturalistiche o dei monumenti storici.

Che ne è?
Io dico che è lì, come sempre, come un faro per tutti gli appassionati e come un riferimento per chiunque voglia fare qualcosa di veramente nuovo e grande, qualcosa che oggi si può solo sognare ma... se puoi sognarlo, puoi farlo!

Si che è lì! C'è e ci sarà!
Con buona pace di chi ci dice che "Dumbo", "Lilli e il Vagabondo", "Le Avventure di Peter Pan" e "I Racconti dello Zio Tom" sono film cattivi, fatti da gente cattiva.
Un giorno, si spera, capiremo che sono film figli del loro tempo e, anzi, per quel tempo fatti anche piuttosto bene. ;)
E forse ci renderemo conto che se è vero che la bellezza sta negli occhi di chi guarda, spesso è vero che anche la cattiveria risiede nello stesso posto.

Se questo accadrà, la Disney forse tornerà a celebrare una parte così importante della sua stessa storia (forse la migliore) e rivedremo quei favolosi documentari che qualche anno fa venivano prodotti dalla Casa del Topo proprio per raccontarsi. Raccolte di spezzoni di Classici e di short, introdotti magari da ospiti di lusso.
Ricordo un "Disney: un viaggio nel mondo delle fiabe", un "The Best of Disney Music", "Da Disney con amore", gli ancora famosi "Da tutti noi a tutti voi" e "I Cattivi Disney"...
Un po' documentari, un po' varietà, spesso belli come film.

Bei tempi! Beato chi, come me, c'era.
Oggi, invece, abbiamo i disclaimer su Disney+ per dirci che quei film sono pericolosi e che la Disney, gentilmente, ha evitato di mandarli al rogo ma che ci tiene a prendere le distanze.

Il politically correct? Sacrosanto! Ma secondo me stiamo perdendo un'ottima occasione per parlare in maniera costruttiva preferendo la censura e le frasi di circostanza.
Peccato! Non è questo che Disney ci ha insegnato!!!

Anzi! Ci ha insegnato proprio a superare differenze e diffidenze. Questo diceva nei suoi film.
Poi, certo, come ci viene spiegato in "Il Segreto di Pollyanna", "quando vai in cerca del male nel prossimo, senza meno lo troverai".
Chi lo fa, però, si perde un sacco di bei film e valuta Disney sulla base dei film recenti, inesorabilmente appiattiti per non irritare nessuno o addirittura forzati per includere rappresentanti delle minoranze o ritenute tali; scelta che, peraltro, sottintende l'idea di diverso.

Ma ci vuole davvero così tanto per guardare un cartone apprezzandolo in quanto cartone? Cantare le canzoni in sync con i personaggi animati? Ridere per la milionesima volta davanti alla gag di qualche memorabile personaggio secondario? :)
A me sembra così facile... ;)
E forse questo fa felice Walt, da lassù, più di quello che ho scritto qui e nei pensieri degli altri anni: sapere che quando guardo quei "vecchi film", me li godo. E' per questo che li ha fatti! O no? ;)
 
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