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Fin da quando ha visto la luce ha preso il via la piccola tradizione di dedicare, in occasione degli anniversari di nascita e morte di Walt, un pensiero per l'uomo che ha dato il via alla magia di cui veniamo qui a parlare: la magia Disney.
Questi anniversari sono, lo sapete bene, il 5 Dicembre e il 15 Dicembre. Sono sicuramente le due date fondamentali della vita terrena di Walt Disney.
Il 5 Dicembre 1901 Walt venne al mondo, il 15 Dicembre 1966 chiuse i suoi occhi per sempre.
Ovviamente ci sono tante altre date storiche che segnano la sua storia umana e professionale; cito a random il 16 Ottobre 1923 (fondazione degli studi Disney Brothers), 18 Novembre 1928 (primo cartoon di Mickey Mouse), 13 Luglio 1925 (matrimonio con Lillian Bounds), 21 Dicembre 1937 (l'uscita di Biancaneve e i Sette Nani), 17 Luglio 1955 (apertura al pubblico di Disneyland),...
Tutte tappe importanti della sua vita e tutte comprese fra quei due epocali momenti: la venuta al mondo di Walt e la sua morte.
Dopo di lui la storia degli studi ha preso la piega che ha preso.
All'inizio lo smarrimento e il ripescaggio di progetti non portati a termine dal grande capo, poi un calo qualitativo che portò quasi al fallimento. Seguì una strepitosa rinascita (o meglio, un Rinascimento) che portò la Company a dominare saldamente la scena mondiale e poi di nuovo una preoccupante discesa (si disse perfino che la Comcast volesse acquisire in toto la Disney). Il resto è storia recente e la Disney di oggi è una superpotenza che fagogita intere case cinematografiche e sforna blockbuster a mazzi.
Le ombre della floridissima situazione attuale sono però una fitta al cuore per noi nostalgici, romantici e forse anche un po' patetici Disneyani di vecchia data che ancora vediamo quel distinto signore come l'anima di tutto quanto la factory ha fatto da "Steamboat Willie" in poi. E anzi, già che ci siamo mettiamoci dentro anche le "Alice Comedies" e "Oswald, the Lucky Rabbit".
La Disney di oggi fattura cifre che noi comuni mortali non riusciamo neanche a ben comprendere, acquisisce intere aziende aumentando ancora di più i già stellari introiti (licenziando però schiere di dipendenti incurante delle conseguenze per le famiglie coinvolte). Guadagna lavorando su quella parte di personaggi classici che riesce a rimodernare anche a costo di snaturarla (penso al reboot di "Duck Tales", che pure ha i suoi meriti) e si è imbarcata in una vagonata di remake di sicuro successo ma di scarsa carica creativa.
In tutto questo dov'è Walt?
Purtroppo sempre più nell'ombra, come la Disney stessa sembra rimarcare da quando ha deciso di firmare i prodotti con la dicitura "Disney" in loco del precedente "Walt Disney".
All'inizio dei film, quando appare il tridimensionalissimo, perfetto, meraviglioso castello, la scritta alla sua base sembra quasi voler mettere in chiaro che Walt non è più da citare.
Ebbene, noi siamo convinti che vada citato eccome! Vero?
Walt Disney è la Disney! E la Disney è Walt Disney!!! Se la dirigenza attuale dovesse, per miracolo, decidere di tornare a mettere un po' più di Walt nei prodotti recupererebbe la sua identità e sarebbe meno uniformata ad uno standard che non è il suo.
Non mi azzarderei a dire che sarebbe migliore perché non sta a me dirlo ma posso dire con ragionevole certezza che gli appassionati Disney, e non sono pochi, sarebbero felici di ritrovare un po' più di Walt nei film e negli altri prodotti.
E Walt è Walt! Perbacco!!!
Edited by Lumiére - 3/12/2019, 00:26
