Lo dico con la morte nel cuore:
la MIA Disney è diventata un'azienda grande come non è mai stata, potente come non è mai stata, ricca come non è mai stata e LONTANA ANNI LUCE da quello che è sempre stata.
Ormai quasi tutto quello che esce al cinema (e di cui spesso non so nulla) è in qualche modo un prodotto Disney. La TV è piena di serie (che nemmeno conosco) prodotte dalla casa madre o da case da essa controllate.
Nei cataloghi di film Disney ci trovi Indiana Jones e Obi Wan Kenobi. Nei Disney Store vendono pupazzi di Capitan America e dell'Uomo Ragno.
Negli spot di Disneyland si vantano di far atterrare Iron Man nel parco (poteva fare la stessa cosa Rocketeer ma alla Disney non se lo ricordano...).
Mi sono vantato per anni di essere fra quelli che sapevano che Anastasia non è un cartone Disney e ora ha ragione chi dice che lo sia.
La MIA Disney non mi appartiene più. Troppo, grande, troppo ricca, troppo fredda per accorgersi di me che ancora mi emoziono e mi diverto con film vecchissimi che oggi la Disney stessa quasi rinnega perché non servono. La loro grande colpa è di non essere blockbuster e non avere un franchise da sfruttare.
Mi è stata tolta anche l'emozione del logo "Walt Disney Presents" sostituito, quando va bene, dal modernissimo castello in CGI dove quasi si perde, nella parte bassa, la scritta "Disney". Scritta che appare ormai come un marchio generico amputato di quel nome "Walt" che, temo, ai grandi capi appariva di troppo.