| Lunedì ho subito una censura sul Disney Digital Forum dove da un po' di tempo non scrivo più perché non vado d'accordo con molti utenti e mi limito così a leggere solo alcune discussioni senza mai intervenire. Lunedì, però, non ho potuto esimermi dall'aprire un topic per chiedere a qualcuno di poter pubblicare su facebook a mio nome (o meglio, a mio "nickname") una lettera aperta a Lorena Brancucci e, se possibile, anche a Roberto Morville e Fiamma Izzo. So che in passato tramite quel canale è stato fatto con messaggi di tipo pubblico e quindi chiedevo di farmi questo favore, dacché io non sono iscritto a nessun social. Avrei voluto chiedere in privato a qualcuno, ma per non rischiare di tirarla troppo per le lunghe tentativo dopo tentativo, ho voluto percorrere la strada del topic aperto a tutti. In meno di 24 ore, la discussione è stata oscurata per timore di ripercussioni da parte di Morville che pare non sia esattamente quel che si definisce una pasta d'uomo, così tutta la mia lettera è sparita. La pubblico qui nella sicurezza che non verrà rimossa e nella speranza che sia qualcuno di voialtri ad aiutarmi.
Egregi sigg. Fiamma Izzo, Lorena Brancucci, Roberto Morville. Sono ormai abituato da molto a non apprezzare più il mondo Disney per come meritava un tempo, però stavolta la batosta è stata troppo grande ed ho deciso di provare a scrivervi tramite conoscenti (poiché non sono iscritto su nessun social). Avrei voluto indirizzare questa lettera solo al sig. Morville, poiché a capo di tutto mi par di capire ci sia lui: basterebbe che destituisse le signore Fiamma Izzo e soprattutto Lorena Brancucci reclutando persone diverse per svolgere i loro ruoli; sarebbe bastato rivolgermi unicamente a lui anche perché credo che scelte come quella d'interpellare Vittoria Puccini per "recitare" il prologo del nuovo "La bella e la bestia" siano idee non proprio brillantissime che appartengono a lui e che nessun altro potrebbe raddrizzare. Tuttavia non sono sicuro che questa lettera potrà giungergli, e così scrivo a tutti i diretti interessati. Domenica ho visto il remake appena menzionato. Io sono rimasto semplicemente sconvolto per come il capolavoro del '91 sia stato massacrato nella riproposizione di questo nuovo film che nelle intenzioni USA doveva sortire un effetto nostalgia che in Italia non può invece suscitare allo stesso modo. S'inizia da subito con l'introduzione letta come peggio non si potrebbe dal solito talent di turno che almeno, una volta tanto, è un'attrice e non una cantante o una presentatrice, ma che comunque non è avvezza al doppiaggio ed ha perciò combinato un enorme disastro. C'è poi il problema dei dialoghi che la Puccini legge, e veniamo dunque qui alla sig.ra Izzo. È davvero difficile comprendere il motivo per cui il famoso testo, a suo tempo recitato splendidamente da Nando Gazzolo, sia stato interamente riscritto: ascoltandolo, si sente molto chiaramente che il concetto espresso dalle due versioni è assolutamente identico, ma detto in maniera diversa per via d'una traduzione completamente nuova. Come dicevo più su, l'operazione nostalgia in questo modo si perde del tutto e non riesco a capire come nessuno di voi possa essersene accorto. Curiosamente, l'unico errore che esisteva all'interno della traduzione di De Leonardis nel '92 è rimasto anche nell'edizione targata Izzo: citando il Gazzolo d'epoca, dacché la nuova versione non la ricordo a memoria, «la rosa che aveva offerto la fata era DAVVERO una rosa incantata», ma questo "davvero" non ha alcun senso, perché nessuno prima di quel momento ha mai detto che il fiore fosse magico. In originale, infatti, la parola "truly" ha in questo caso il senso di "in realtà". Subito dopo il prologo, inizia la famosa canzone che descrive il personaggio di Belle. Ancora una volta io trovo che la sig.ra Brancucci abbia massacrato la partitura musicale che invece molto fedelmente (soprattutto dal punto di vista ritmico) era stata adattata da suo padre nel '92. Moltissimi si lamentano da tempo dell'operato della sig.ra Brancucci ed ho letto anche un paio di sue risposte in cui ha tentato d'arrampicarsi sugli specchi suscitando in me, come in tanti altri, una via di mezzo indescrivibile tra ilarità e disperazione con forti tendenze all'odio che nel mio caso si sono assai acuite durante la mia visione di questo remake, avendo ella fatto letteralmente a pezzi delle canzoni che portavo nel cuore fin da quando frequentavo le scuole elementari (ora ho la bellezza di 32 anni). Ho letto anche, per bocca d'altri, le spiegazioni alle modifiche di questi testi con la solita motivazione del labiale da risincronizzare per il live action che va curato meglio dell'animazione. Eppure prendo una scena come quella del primissimo piano della Watson durante "Uno sguardo d'amore" in cui lei si trova su una scala in biblioteca: a me il labiale sembra tutt'altro che preciso con le modifiche apportate dalla sig.ra Lorena, dunque a questo punto perché non mantenere i testi originali che comunque sarebbero stati fuori sinc (forse)? Sopra dicevo d'aver letto alcune risposte che la signora ha fornito riguardo alle sue scelte d'adattamento ed in queste risposte precisa ogni volta la non veridicità delle affermazioni dei fan che indicano la signora come non fedele alla metrica originale: lei asserisce di mantenersi sempre attaccata precisimissimamente al ritmo della canzone americana, al massimo aggiungendo una sillaba in più alla fine del verso per carenza di vocaboli tronchi nella nostra lingua (pratica quanto mai deprecabile, che s'avverte benissimo sia in testi sconosciuti che soprattutto in quelli stranoti come nel caso de "La bella e la bestia", ma passiamo oltre), eppure io ieri mi sono ritrovato di fronte ad un verso come 'TIL CHAPTER THREE, che conta quattro sillabe con finale tronca, adattato con NEL CAPITOLO TRE, che di sillabe in più ne ha ben due senza che servano nemmeno a rendere il verso piano, in quanto invece rimane ugualmente tronco. Suo padre l'aveva adattato con «è il suo re» (in ogni modo non ottimale per la dialefe contenuta tra la prima e la seconda sillaba) perché nel verso precedente aveva scritto «e FRA POCO scoprirà che lui», veicolando quindi comunque il senso della protagonista del libro che è ancora al capitolo 2 e scoprirà di lì a poco (cioè nel capitolo 3) la vera identità del personaggio maschile. Quest'esempio iper cacofonico di NEL CAPITOLO TRE serve anche a rispondere ad una questione che la sig.ra Brancucci sollevava: lei ride di fronte a chi le chiede perché in "Frozen" non abbia tradotto "Dou you want to build a snowman" con "Vuoi fare un pupazzo di neve", rispondendo giustamente che non ci stava... ma NEL CAPITOLO TRE ci stava in 'TIL CHAPTER THREE? Sarebbe fantastico ricevere una risposta dettagliata a questa lettera da parte dei destinatari, soprattutto di Lorena Brancucci, magari sottolineando anche situazioni paradossali come quella contenuta in "Uno sguardo d'amore" dove i versi in rima del padre MA GUARDA UN PO' / CHE DIR NON SO / DI TUTTO CIÒ / NEANCH'IO PERÒ siano diventati MA GUARDA UN PO' / CHE DIR NON SO / DI TUTTO CIÒ / NEMMENO IO!: è vero che in originale quel verso non è in rima con gli altri, ma rendeva il tutto più armonico per una bell'intuizione del sig. Ernesto che mi domando se sia contento dei suoi sforzi degli anni '90 mandati a rotoli dalla sua stessa figlia... Saluti
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