Taron e la Pentola Magica

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view post Posted on 10/2/2015, 15:36




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Titolo: Taron e la Pentola Magica

Titolo originale: The Black Cauldron
Anno di produzione: 1985
Durata: 80 minuti ca.
Soggetto: basato sui primi due volumi de "Le Cronache di Prydain" di Lloyd Alexander ("Il Libro dei Tre" e "Il Calderone Nero")

Regia: Ted Berman, Richard Rich
Sceneggiatura: Ted Berman, Vance Gerry, Joe Hale, David Jonas, Roy Morita, Richard Rich, Art Stevens, Al Wilson, Peter Young
Produttori: Joe Hale, Ron Miller
Musiche: Elmer Bernstein

"Personaggi principali"

Taron: il protagonista del film che lavora come guardiano di maiali alla fattoria del vecchio Dallben.
Ailin: giovane principessa prigioniera del Re Cornelius sempre accompagnata da una magica sfera dorata.
Sospirello: uno dei menestrelli più noti e apprezzati del regno di Prydain.
Gurghi: strano animale che vive nella foresta proibita che diventa in seguito grande amico di Taron.
Ewi: maialina chiaroveggente a cui Taron è molto affezionato.
Dallben: anziano incantatore che vive al limitare di una foresta, in compagnia della sua fida maialina Ewi.
Re Fingal: sovrano del reame dei folletti.
Doli: burbero folletto tuttofare, spesso sfruttato da Re Fingal per ogni lavoro scomodo.
Orchina, Orcona e Orvina: streghe della palude di Morva, ossessionate dal baratto.
Re Cornelius: l'antagonista del film, dall'aspetto scheletrico e inquietante.
Rospus: goblin leccapiedi del Re Cornelius, spesso vittima dei suoi soprusi.

"Voci originali"

Grant Bardsley: Taron
Susan Sheridan: Ailin
Freddie Jones: Dallben
John Byner: Gurghi, Doli
John Hurt: Re Cornelius
Nigel Hawthorne: Sospirello
Phil Fondacaro: Rospus
John Hurt: Re Fingal
Eda Reiss Merin: Orchina
Billie Hayes: Orcona
Adele Malis-Morey: Orvina
Brandon Call: Follettino 1
Gregory Levinson: Follettino 2
Lindsay Rich: Follettina

"Doppiatori italiani"

Giorgio Borghetti: Taron
Loredana Nicosia: Ailin
Giuseppe Rinaldi: Dallben
Marco Bresciani: Gurghi
Paolo Poiret: Re Cornelius
Carlo Reali: Rospus
Gianni Williams: Sospirello
Arturo Dominici: Re Fingal
Gigi Angelillo: Doli
Gabriella Genta: Orchina
Paola Giannetti: Orcona
Germana Dominici: Orvina
Giuppy Izzo: Follettino 1
Elena Liberati: Follettino 2
Perla Liberatori: Follettina

Doppiaggio italiano: Gruppo Trenta (ora Pumaisdue)
Sonorizzazione: International Recording
Versione italiana: Andrea De Leonardis
Direzione del Doppiaggio: Renato Izzo

"Trama"


Basato sulla saga di romanzi "Le Cronache di Prydain" dello scrittore americano Lloyd Alexander, "Taron e la Pentola Magica" riprende i fatti narrati nei primi due volumi dell'opera: "Il Libro dei Tre" e "Il Calderone Nero" (da noi editi prima dalla Salani e poi dalla NORD).

Nella sequenza iniziale del film, una voce fuori campo narra delle gesta di un re crudele e spietato che aveva trovato la morte in un crogiolo di ferro fuso, la Pentola Magica, un artefatto demoniaco che secondo le leggende, consentirebbe al suo detentore poteri sconfinati. Il Re Cornelius, sovrano del castello di Prydain, brama questo oggetto più della sua stessa vita e spera di poterci mettere mano per riportare alla vita un esercito di guerrieri immortali, onde conquistare queste pacifiche terre.

[...]


Nel frattempo, a casa del vecchio Dallbern, Taron, un giovane guardiano di porci ma che sogna di diventare un eroico cavaliere, trascorre serenamente le sue giornate. Tutto cambia quando la maialina del vecchio Dallbern, Ewi, inizia a dare segni di inquietudine. L'anziano signore svela quindi a Taron la vera natura dell'animale. Ewi è in realtà una maialina profetica, l'unico essere vivente a conoscenza dell'esatta ubicazione della Pentola Magica. Per evitare che finisca in mani sbagliate, Dallbern raccomanda a Taron di portare Ewi in una casetta ai margini della foresta proibita. Il ragazzo accetta di buon grado. Tuttavia, sulla strada per il bosco, Taron perde di vista la maialina e incontra Gurghi, un mammifero salterino che affamato, cerca di rubargli una mela. Quando Taron lo respinge, l'animale afferma di aver visto Ewi e di sapere dove si trova. Il ragazzo viene però distratto da un grugnito in lontananza. Arrivato a una radura, Taron scopre che Ewi è stata scoperta da una delle sentinelle di Re Cornelius, una gigantesca viverna. Taron cerca di salvarla, ma invano. Prima di dirigersi verso il castello di Re Cornelius, Taron lancia un'occhiata di disprezzo a Gurghi, lasciandogli la mela che aveva cercato di rubargli poco prima. Tuttavia, questi considera ora Taron come un suo amico e decide di seguirlo alla volta del maniero.
Il giovane riesce a penetrare nella fortezza ma viene scoperto e portato a cospetto del re. Nella sala grande, Taron incontra Ewi che, rifiutandosi di collaborare con il re, rischia di finire decapitata. Taron si oppone e chiede a Ewi di sprofondare in uno stato di profonda trance onde trovare la Pentola Magica. Improvvisamente, il ragazzo rovescia il contenuto della tinozza, ustionando il Re Cornelius. Taron e Ewi riescono a eludere le guardie e ad arrivare fino in cima a una delle torri di guardia. Il guardiano di porci riesce a metterla in salvo, spingendola giù ne fossato, ma quando sta anch'egli per saltare, sopraggiungono gli uomini del re e lo catturano. Nella sua cella, il ragazzo si sconsola, quando una delle pietre del pavimento si sposta all'improvviso e una ragazza esce dall'oscurità. Questi confessa a Taron di essere una principessa e di essere stata catturata tempo prima da Re Cornelius perché convinto che lei potesse trovare la Pentola Magica grazie alla sfera dorata che si porta appresso. Esplorando le prigioni, Taron ed Ailin scoprono il cadavere di un vecchio re che porta in grembo una spada. Entrambi vengono scoperti e il ragazzo per difendersi sguaina la spada e spezza letteralmente la daga del guardiano. I due riescono a liberare anche Sospirello, un bardo fatto prigioniero per lo stesso motivo di Ailin. Ricongiunti con Gurghi, i tre partono con la speranza di ritrovare Ewi. Gurghi afferma di aver visto Ewi nei pressi di un laghetto. Quando Taron e gli altri vi sopraggiungono, vengono risucchiati da un vortice e finiscono in una grotta sotterranea, il reame dei folletti, retto dal re Fingal. Qui Taron, Ailin, Sospirello e Gurghi vengono a scoprire che Ewi è sana e salva e il sovrano rivela loro di conoscere l'ubicazione esatta della Pentola Magica. Fingal ordina al suo sottoposto, Doli, di accompagnare i quattro fino a Morva, una palude nauseabonda, mentre assicura Taron che i suoi folletti condurranno Ewi a casa sana e salva.
Giunti a destinazione, i protagonisti incontrano le streghe Orchina, Orcona e Orvina, che sostengono di poter cedere loro la Pentola Magica in cambio della spada incantata di Taron. Il giovane decide di impegnarla e le tre streghe mantengono la parola. Tuttavia, queste rivelano che il calderone è indistruttibile e che solo il suo potere può essere spezzato tramite il sacrificio spontaneo di un puro di cuore. Taron non si sente all'altezza di questo onere, ma Sospirello, Ailin e Dolin lo rincuorano. Improvvisamente, le truppe del Re Cornelius irrompono sulla scena, catturando tutti tranne Gurghi e portandosi appresso la Pentola Magica. Taron e Ailin e Sospirello vengono rinchiusi nuovamente nelle segrete del castello di Re Cornelius e sono obbligati ad assistere all'orrida rinascita dei suoi guerrieri, ora diventati non-morti. Gurghi riesce a sgattaiolare fino alla cella di Taron e libera i tre protagonisti. Il ragazzo decide di sacrificarsi per spezzare l'incantesimo malefico, ma Gurghi lo ferma e si getta a sua volta nel calderone. I soldati del Re Cornelius si accasciano a terra ormai privi di vita e il sovrano si scaglia furioso su Taron. Il potere della Pentola Magica è ormai inarrestabile e Cornelius viene lentamente risucchiato dal vortice di energia che l'artefatto sprigiona. Il re muore assorbito dalla Pentola Magica, mentre Rospus, il suo servitore, si fa beffe di lui con le sue corna in sella a una viverna.
Orchina, Orcona e Orvina ritornano per recuperare il calderone ormai privo di ogni potere, congratulandosi con Taron per il lavoro svolto. Questi però capisce che Gurghi è il vero eroe e chiede alle streghe di riottenere il corpo dell'amico in cambio della spada che aveva affidato loro in precedenza. Le tre sono riluttanti ma, sotto intimazione di Sospirello, decidono di assecondare la richiesta del ragazzo e tramite una magia materializzano il cadavere di Gurghi. Mentre i tre protagonisti piangono la sua morte, l'animale si sveglia di soprassalto e fruga nelle tasche di Taron in cerca di qualcosa da mangiare. Felici per il ritrovo dell'amico, Taron e Ailin si baciano.
Il film si conclude con Taron, Ailin, Sospirello e Gurghi che partono per tornare a casa, mentre Dallben e Doli li guardano soddisfatti dall'abbeveratoio di Ewi.

"Considerazioni personali"


Come penso sia successo più o meno a tutti, la prima volta che vidi "Taron e la Pentola Magica mi spaventai a morte, tanto che ebbi diversi incubi con lo spaventoso Re Cornelius come protagonista. Decisi, di comune accordo con mia sorella e i miei genitori, di non saperne più nulla e chiusi il VHS a doppia mandata in un cassetto del mio salotto. Mi ricordai del film solo quando traslocai per trasferirmi in un'altra città, ma mi rifiutai comunque di rivederlo. Quando sopraggiunse il computer con la connessione internet, quando iniziai le superiori, cominciai a farmi un'idea di quanto il 25° classico della Walt Disney fosse detestato non solo dai bambini ma anche (e soprattutto) dai fan del vecchio zio Walt. Poco prima di finire il quarto anno di liceo, mi si accese una lampadina e decisi di riguardarlo in streaming sul web. Ne rimasi letteralmente folgorato.

Ora, con tutto il rispetto per l'avanguardismo, per la voglia di mettere in scena qualcosa di nuovo, è piuttosto palese il motivo per cui "Taron e la Pentola Magica" sia ricordato ancora oggi come uno dei classici Disney più atipici, disastrosi (in termini di vendite) e declassati di tutti i tempi. Io stesso, pur nutrendo un forte interesse per il mondo decadente e claustrofobico messo in piedi da Berman e Rich, riconosco che in più punti quello che all'apparenza sembra un fantasy per famiglie sia sfociato in un vero e proprio film horror, addirittura con qualche picco di Gran Guignol (leggere dopo). Ad ogni modo, io considero Taron uno degli esperimenti più audaci della Disney, con i suoi personaggi "bluthiani", le sue magie occulte e le sue atmosfere lugubri da romanzo di Joe Daver (vera e propria antitesi di quelle degli altri lungometraggi disneyani). Un fantasy molto medievaleggiante (nell'accezione più "macabra" del termine), lontano dal romanticismo di Tolkien (cui è stato erroneamente paragonato più volte) e più incline all'espressionismo (come dimostrano i colori spenti, marci che donano a ogni location un taglio decisamente malato e inquietante).
Forse se gli incassi fossero stati più cospicui e le critiche più rosee, gli studios avrebbero potuto prendere in considerazione l'idea di realizzare un adattamento cinematografico anche dei restanti tre romanzi, ma ne dubito fortemente.
Ciononostante, "Taron e la Pentola Magica" resta per me uno dei classici più interessanti e sottovalutati di sempre, che sa alternare alla perfezione leggiadri scenette campestri a sfondi più oscuri e malinconici.

"Musiche"


A sinistra, la copertina originale della colonna sonora di The Black Cauldron (1985); a destra, la copertina della riedizione ampliata e rimasterizzata (2012)


La colonna sonora di "Taron e la Pentola Magica" è stata interamente composta da Elmer Bernstein (già autore delle musiche dei film "Una poltrona per due" e "I Ghostbuster") e suonata dall'orchestra della Utah Symphony.
Fu proprio di Bernstein l'idea di escludere a priori qualunque canzone dal film, in quanto egli stesso riteneva che senza "siparietti musicali" il mondo di Prydain sarebbe stato più oscuro e spaventoso, esattamente come descritto nei libri.
La prima edizione fu rilasciata nel 1985 ma, a causa dei drastici tagli che la pellicola aveva subito, molte tracce furono inutilizzate. Nonostante ciò, l'album registrò un ottimo riscontro presso il pubblico e la critica specializzata (è considerato come uno dei migliori lavori di Bernstein e una delle colonne sonore più belle mai composte per un classico Disney), tanto che finì fuori catalogo dopo le primissime settimane di vendita. Molte tracce non furono ristampate fino al 1996, quando uscì sul mercato una copia masterizzata (e non autorizzata) intitolata semplicemente "Taran".
Nel 2012, invece, in collaborazione con l'Intrada Records, la Walt Disney Records ha ripubblicato l'album con diverse tracce aggiuntive, assieme a molti altri dischi che raccolgono le musiche dei lungometraggi più datati.

"Curiosità"


● È stato il primo classico Disney in assoluto a non includere alcuna canzone cantata dai personaggi (se si esclude il motivetto intonato da Sospirello) o in sottofondo.
● Fra gli altri primati che annovera, "Taron e la Pentola Magica" è stato anche il primo lungometraggio animato a comprendere il logo della Walt Disney Pictures nella sequenza iniziale e i titoli di coda a fine pellicola (dopo "Alice nel Paese delle Meraviglie"). È stato inoltre il primo film d'animazione interamente realizzato dal nuovo team di animatori degli studios dopo l'abbandono dei Nine Old Men, oltre che il primo ad aver utilizzato i rudimenti della CGI (per l'animazione dei calderoni e della Pentola Magica) e a mostrare del sangue su schermo. Infine, è il primo classico ad aver utilizzato effetti sonori prodotti appositamente per la pellicola.
● È tutt'ora l'unico classico Disney ad aver ricevuto il PG-13 (Parental Guide, vietato ai minori di 13 anni non accompagnati dai genitori) al momento dell'uscita nelle sale. La sua distribuzione fu sospesa per anni a causa delle sue atmosfere cupe e claustrofobiche.
● Ailin (Eilonwy in lingua originale) è la terza principessa dopo Alice e Lady Marian ad essere stata esclusa dal filone delle Principesse Disney, probabilmente a causa del grande flop che il film ha avuto al botteghino; in seguito, si è guadagnata il soprannome "La Principessa Disney dimenticata" dai fan. Nel libro, inoltre, viene specificato che ha i capelli rossi e che è di circa due anni più giovane di Taron (se fosse stata inclusa nel franchise delle principesse Disney, sarebbe stata la più giovane fra tutte, addirittura più di Biancaneve). È inoltre discendente della casata di Llyr (dato che sa usare la magia), il cui capostipite è Lír, il dio del mare irlandese.
● Fra i vari spiritelli del reame dei folletti, è possibile notarne uno con le stesse fattezze di Trilli.
● La prima volta che Ewy sfrutta le sue doti di chiaroveggente (quando Dallben rivela a Taron l'esistenza della Pentola Magica), il guerriero a cavallo che appare nell'abbeveratoio è un rimando a uno degli spiriti maligni dell'episodio "Una notte sul Monte Calvo" di "Fantasia".
● Gurghi ha un aspetto molto diverso rispetto al romanzo. Nel cartone appare come una piccolo mammifero dalla folta pelliccia, mentre nel libro è poco gradevole alla vista: viene descritto come un ibrido fra un essere umano e un animale, con capelli pieni di rami, le braccia lanose e piedi molto sporchi. Le differenze con l'opera cartacea, tuttavia, non finiscono qui: Sospirello ha i capelli biondi e un naso più adunco, mentre il vecchio Dallben vanta ben 379 anni d'età e porta una barba tanto lunga e folta da essere paragonata a una nuvola.
● Fu il terzo ed ultimo film della Disney a cui Tim Burton lavorò in veste di animatore. Il regista aveva affermato di non rispecchiarsi nella poetica disneyana già durante la lavorazione di "Red & Toby - nemiciamici" ("Era una tortura, dovevo disegnare tutte le scene con le graziose bestioline ammiccanti. Semplicemente non ci riuscivo"). Tuttavia, egli in seguito confessò che "Taron e la Pentola Magica" fu una grande fonte d'ispirazione per la maggior parte dei suoi film (la leggenda vuole che Burton realizzò alcuni schizzi di "Nightmare Before Christmas" proprio mentre stava lavorando sul design del guardiano di porci).
● C'è una leggenda urbana secondo cui, nonostante il flop al botteghino, il film ottenne un successo clamoroso in Giappone, tanto che Shigeru Miyamoto, storico creatore di "The Legend of Zelda", avrebbe basato diversi elementi del videogioco proprio sul venticinquesimo classico Disney.
● A tal proposito, nel 1986, la casa di videogiochi SIERRA rilasciò il videogioco "Taron e la Pentola Magica", un'avventura grafica per sistemi informatici DOS. Fu l'unico titolo "tie-in" rilasciato dalla SIERRA assieme a "The Dark Crystal" (ispirato all'omonimo film di Frank Oz e Jim Henson del 1986).
● Molti fan hanno azzardato che, esteticamente, Taron ricordi Semola de "La Spada nella Roccia" e Peter Pan de "Le avventure di Peter Pan"; i tratti somatici del vecchio Dallben, invece, ricorderebbero di molto quelli di George Hautecourt degli "Aristogatti".
● Le tre parche di "Hercules ricordano vagamente, per fattezze e carattere, le streghe Orchina, Orcona e Orvina.
● Nella prima stesura della sceneggiatura, Taron avrebbe dovuto essere molto più impulsivo e violento. Si vocifera che in alcune scene eliminate arrivasse addirittura ad uccidere diverse guardie del castello di Re Cornelius. Inoltre, durante le varie fasi di lavorazione, la sua età variò dai 12 ai 20 anni, finché gli animatori non decisero di disegnarlo come un quattordicenne.
● Michael Peraza Jr., uno degli animatori, affermò che durante la proiezione della scena dei morti viventi al cinema degli studios, il pubblico (costituito in buona parte da bambini) abbandonò la sala in lacrime. A seguito di questo spiacevole episodio, si decise di tagliarla dal prodotto finale (leggere dopo).
● Dopo "La Bella Addormentata nel Bosco", questo è stato il secondo lungometraggio animato ad essere filmato in widescreen.
● A quanto pare, il film avrebbe dovuto essere distribuito nel 1989 in VHS come parte della collana "Walt Disney Classics", ma l'idea fu abbandonata quando "La Sirenetta" cominciò a riscuotere un successo sempre più grande.
● "Taron e la Pentola Magica" segna anche un traguardo tecnologico molto importante per l'animazione disneyana: il passaggio dalla xerigrafia al processo APT (Animation Photo Transfer), che consisteva nel trasferire fotograficamente linee e blocchi solidi di colori su fogli acetati chiamati CELS. Tra gli altri film che hanno utilizzato questa tecnica ci sono "Basil l'Investigatopo", "Oliver & Company" e "La Sirenetta".
● A causa della lunghezza originale del cartone, vennero tagliate diverse scene per un totale di 12 minuti (su direttiva di Roy Disney). Ancora oggi queste sono oggetto di culto fra i fan del film e dell'opera di Loyd, tanto che sono state aperte addirittura delle petizioni online per il loro rilascio in una futura edizione in Blu-Ray o DVD del film.
● Tra alcune delle scene eliminate più discusse, ve n'è una in cui uno dei soldati di Re Cornelius viene letteralmente sciolto nel gas prima di tramutarsi in un guerriero non-morto. Personalmente, io l'ho trovata terrificante, oltre che disgustosa.
● Tra i pochi personaggi eliminati c'è "il cacciatore" (in originale, The Hunter), un orco cornuto dalla pelle violacea, i capelli blu e vestito di pelliccia che avrebbe dovuto essere uno dei tanti mostri al servizio del Re Cornelius.
● "Taron e la Pentola Magica" fu l'ultimo, grande insuccesso al botteghino della casa di produzione prima del Rinascimento Disney: dei 44 milioni di dollari spesi per la sua realizzazione, il film ne incassò meno della metà e furono necessari tredici anni prima di un'edizione in VHS.
● Lloyd Alexander, lo scrittore della saga "Le Cronache di Prydain", rimase piuttosto combattuto quando gli fu chiesto di esprimere un giudizio sul film. Se da una parte riconobbe "The Black Cauldron" come un adattamento più che discreto dei suoi romanzi, dall'altra sperò che gli spettatori si premurassero di leggere prima i suddetti, dato che li avrebbero trovati più profondi, dinamici e interessanti.

"Sequenze da incub sogno"

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