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Titolo: Cenerentola
Titolo originale: Cinderella
Anno di produzione: 1950
Durata: 74 minuti
Soggetto: dalla favola di Charles Perrault
Sequel: Cenerentola II – Quando i sogni diventano realtà; Cenerentola e il gioco del destino
Animatori:
Cenerentola: Marc Davis, Eric Larson
Mme Tremaine: Frank Thomas
Fata Smemorina: Milt Kahl
Anastasia: Ollie Johnston
Genoveffa: Ollie Johnston
Giac: Ward Kimball
Gas: Ward Kimball
Lucifero: Ward Kimball
Principe Azzurro: Milt Kahl
Re: Milt Kahl
Granduca Monocolao: Milt Kahl
Sceneggiatori: Bill Peet, Erdman Penner, Ted Sears, Winston Hibler, Homer Brightman, Harry Reeves, Ken Anderson, Joe Rinaldi
Voci originali:
Cenerentola (Cinderella): Ilene Woods
Mme Tremaine: Eleanor Audley
Fata Smemorina (Fairy Godmother): Verna Felton
Genoveffa (Drizella): Rhoda Williams
Gas (Gus), Giac (Jaq): James MacDonald
Re, Granduca Monocolao (Gran Duke): Luis Van Rooten
Araldo: Don Barclay
Anastasia: Lucille Bliss (non accreditata)
Uccelli: Marion Darlington (non accreditata)
Principe Azzurro: William Phipps (voce), Mike Douglas (canto) (non accreditati)
Lucifero (Lucifer): June Foray (non accreditata)
Narratrice: Betty Lou Gerson (non accreditata)
Tobia (Bruno): Earl Keen (non accreditato)
Altri topi: Clint McCauley, Helen Seibert, June Sullivan, Lucille Williams (non accreditati)
Altre voci: Thurl Ravenscroft, Jeffrey Stone, John Woodbury (non accreditati)
Doppiatori italiani [edizione originale (1950) e ridoppiaggio (1967)]:
Cenerentola: Giuliana Maroni (1950), Fiorella Betti (1967), Maria Cristina Brancucci (canto 1967)
Principe azzurro: Giuseppe Rinaldi (1950), Massimo Turci (1967)
Anastasia: Wanda Tettoni (1950), Flaminia Jandolo (1967)
Genoveffa: Zoe Incrocci (1950), Renata Marini (1967)
Mme Tremaine: Tina Lattanzi (1950), Franca Dominici (1967)
Fata Smemorino: Laura Carli (1950), Lydia Simoneschi (1967)
Re: Mario Besesti (1950), Carlo Romano (1967)
Granduca Monocolao: Stefano Sibaldi (1950), Oreste Lionello (1967)
Araldo: Vinicio Sofia (1950), Gianfranco Bellini (1967)
Narratrice: Giovanna Scotto (1950), Rita Savagnone (1967)
VERSIONI ITALIANE: ROBERTO DE LEONARDIS
DIREZIONE DEL DOPPIAGGIO: MARIO ALMIRANTE (1950), GIULIO PANICALI (1967)
DIREZIONE MUSICALE: ALBERTO BRANDI (1950), PIETRO CARAPELLUCCI (1967)
Musiche: Mack David (canzoni), Joseph Dubin (orchestrator), Al Hoffman (canzoni), Jerry Livingston (canzoni), Paul J. Smith (direzione musicale), Al Teeter (montaggio musicale), Oliver Wallace (direzione musicale)
Titoli canzoni: "Cinderella" (Cenerentola), "A Dream Is a Wish Your Heart Makes" (I sogni son desideri), "Oh Sing, Sweet Nightingale" (Canta usignolo) "The Work Song" (Lavorare che fatica) "Bibbidi-Bobbidi-Boo" (Bibbidi Bobbidi Bu), "So This Is Love" (Quest’è l’amor)
Clicca QUI per i testi delle canzoni.Personaggi Principali: Cenerentola, Mme Tremaine, Fata Smemorina, Anastasia, Genoveffa
Personaggi Secondari: Gas, Giac, Lucifero, Tobia, Re, Granduca monocolo, Principe Azzurro
Trama: Un benestante vedovo ha una figlia per la quale sente ci sia bisogno di una figura materna, così si risposa con una donna (Mme Tremaine) che ha già due figlie, Anastasia e Genoveffa. Purtroppo, il nobil signore muore prematuramente e la piccola orfana comincia a vedere un altro lato della matrigna e delle sorellastre che sono gelose della sua bellezza e personalità. Così si ritrova a far da serva nella sua stessa casa, tanto che le viene dato il nomignolo di Cenerentola. Lo château in cui vivono cade lentamente in rovina a causa dei vizi di Anastasia e Genoveffa, ma Cenerentola ha la speranza che i suoi sogni di felicità prima o poi si avvereranno. Un giorno di prima mattina scopre un nuovo topo sulle scale e, così come ha fatto con gli altri topi e uccelli dello château, gli dà vestiti e un nome, Gas. Il nuovo arrivato fa amicizia con Giac, che gli mostra la casa e lo mette in guardia contro il gatto di Mme Tremaine (Lucifero) dal quale riesce per un pelo a scappare mentre Cenerentola prepara la colazione. Nel frattempo, il sovrano del regno, che tanto brama di avere dei nipoti, obbliga il Granduca Monocolao a proclamare un ballo per la sera stessa a cui dovranno partecipare tutte le ragazze in età da marito così da trovare una moglie al Principe Azzurro. L’araldo recante l’invito al ballo reale arriva anche a casa di Cenerentola. Questa è ansiosa di andare a Palazzo e la matrigna le dice che potrà se finirà tutte le faccende di casa e se troverà un vestito adatto. Il lavoro che le viene affidato è però immenso e Cenerentola non ha nemmeno il tempo di ammodernare un vestito di sua madre. Fortunatamente possono farlo per lei i topi e gli uccelli che hanno intenzione così di farle una sorpresa. Giac e Gas procurano degli ornamenti extra, ma li prendono da vestiti di Anastasia e Genoveffa che a loro non piacciono più. Quando Cenerentola trova la sorpresa e si presenta pronta alla malvagia matrigna, questa fa notare gli ornamenti del vestito di Cenerentola alle figlie che, infuriate vedendo le loro cose, lo riducono a brandelli. Disperata, Cenerentola corre piangendo in giardino e, proprio quando non spera ormai più, giunge la sua madrina, la fata Smemorina, che con l’aiuto della sua bacchetta magica aiuta Cenerentola a prepararsi per il ballo. Trasforma una zucca in un cocchio, quattro dei topi diventano cavalli, il vecchio cavallo è tramutato in cocchiere e il vecchio cane Tobia diventa un lacchè. Dulcis in fundo, gli stracci di Cenerentola si trasformano in un sontuoso vestito da ballo completo di scarpette di cristallo. Ma la fata ammonisce Cenerentola che l’incanto durerà solo fino allo scoccare della mezzanotte, dunque dovrà lasciare il ballo prima di quell’ora. Cenerentola parte e intanto al ballo l’annoiato Principe Azzurro fatica a trovare una ragazza che lo interessi. Ma quando arriva Cenerentola, le va incontro e cominciano a danzare. Mme Tremaine trova che la bella ragazza abbia un aspetto familiare, ma non ha tempo per riconoscerla. Cenerentola e il principe trascorrono tutto il tempo insieme, s’innamorano, ma ad un tratto arrivano i rintocchi della mezzanotte e Cenerentola fugge precipitosamente perdendo una delle sue scarpette. Il Principe ordina che sposerà la fanciulla che calzerà quella scarpetta, così il Granduca compie il giro dell’intero regno per trovarla. La mattina Monocolao raggiunge lo château della protagonista, ma Cenerentola non può provare la scarpetta perché la matrigna, intuendo che era lei la mistreriosa ragazza del ballo, la chiude in camera sua. Mentre Anastasia e Genoveffa cercano disperatamente d’indossare la scarpetta per sposare Sua Altezza, Gas e Giac rubano la chiave della stanza di Cenerentola dalla tasca di Mme Tremaine. Ma Lucifero blocca il povero Gas che ha la chiave. Gli altri topi e gli uccelli cercano di contrastare Lucifero invano, ma Cenerentola ha l’idea di mandare gli uccelli a prendere Tobia, il cane, che odia Lucifero. Alla vista di Tobia, Lucifero salta impaurito dalla finestra. Il Granduca sta per abbandonare la casa quando appare Cenerentola. Egli ordina all’araldo di portargli la scarpetta, ma la matrigna fa cadere l’araldo e così la scarpetta va in frantumi. Tuttavia l’arrogante donna non aveva pensato che Cenerentola avesse potuto conservare l’altra scarpetta. Così tutto finisce per il meglio, le campane nuziali suonano e Cenerentola sposa il suo principe. Insieme vivranno per sempre felici e contenti.
Considerazioni personali: Un capolavoro come ne sono stati prodotti pochissimi! In Cenerentola tutto è perfetto, a cominciare dai disegni senza l’ombra d’imperfezioni. L’accompagnamento musicale è travolgente e sempre azzeccatissimo, quando Cenerentola scende le scale in fretta per correre alla gabbia in cui è rinchiuso il povero Gas Gas… ah, musica sublime! Le canzoni sono pura meraviglia, segnatamente
I sogni son desideri ma ancora di più di
Canta usignol, che è un segmento da vero sogno e davanti a cui si è capaci di rimanere incantati sempre come la prima volta. Walt era un genio, non c’è che dire, solo lui poteva immaginare e mettere in pratica una scena tanto meravigliosa e complessa come quella delle bolle di sapone in un film animato del 1950. È una sequenza stupenda che mostra come al tempo i cartoni non fossero destinati ai bambini, i quali cose del genere non sanno apprezzarle per ovvie ragioni. Tutto quel che segue al ballo col principe è a dir poco elettrizzante, i colpi di scena a cui non penseresti mai, quel finale hitchcockiano con i topi che devono portare la chiave a Cenerentola e che tiene così tanto sulle spine perché realizzato con una sapienza e un acume notevoli. Punto fortissimo della storia è che termina in modo differente da quella originale: solo nella versione Disney, Mme Tremaine si dimostra talmente perfida da far inciampare l’araldo in modo da rompere la scarpetta, ma Cenerentola con tutta la calma che la contraddistingue prende l’altra scarpetta pronunciando indimenticabili parole seguite da quella musica che riempie il cuore dopo tutta la tensione accumulata nelle scene precedenti. E tornando indietro: come si può non apprezzare quei divini giochi d’ombre quando la protagonista scende le scale per andare a vedere chi c’è nella trappola, quando si avvicina per la prima volta alla stanza di Lady Tremaine per chiamare Lucifero e quando le ombre si proiettano sul suo corpo con una perfezione che ha dell’incredibile (cioè nella scena in cui si avvicina al letto della sua matrigna)? Sembra di star guardando un live action e invece non è che un film interamente disegnato a mano (anche se con dei riferimenti dal vivo) con una perfezione davanti a cui c’è da rimanere sempre a bocca aperta. Forse è vero che alcuni momenti con i topi sono un po’ lunghi ed esulano dalla vera trama del film, ma in fondo non raggiungono mai livelli in cui ci si possa dire stufati. Certo, sarebbe piaciuto vedere Cenerentola più spesso sullo schermo, mentre a volte sembra sia quasi un personaggio secondario. Ad ogni modo, sei stato un grande Walt e con questo film l’hai dimostrato ancora una volta e forse più di tutte le altre!
Il ridoppiaggio italiano del '67 è di una bellezza impressionante e dona ancora di più a un film tanto splendido. Il testo italiano de
I sogni son desideri e della canzone introduttiva sono perfetti, davvero opera di un poeta (che ovviamente è Roberto De Leonardis). Molte battute storiche di questo film sono state inventate di sana pianta nel doppiaggio italiano, ma la cosa non mi dispiace affatto perché fatta con gusto e intelligenza. Tanto per cominciare i famosi piselli che Gas vede nella stanza "sorvegliata" da Lucifero, in inglese sono semplicemente beads (cioè collana), stessa parola che usa Mme Tremaine quando afferma che le piace soprattutto la collana perché dà risalto al vestito di Cenerentola (strXXXX
); il famoso "Pancia mia fatti capanna" è pronunciato in un momento in cui in originale Gas Gas non proferisce assolutamente parola; il nome per intero di Gas, che in italiano è Gastone, in inglese è Octavius, accorciato in Gus
(l'assurda spiegazione è fra le curiosità
); Gas dice Ruggifero al posto di Lucifero ma in inglese non c'è niente di tutto ciò, e dice che "pruderà moltissimo" per dire che sarà prudente; il granduca porta il monocolo, da qui il divertente nome italiano mentre nella versione originale non ha un nome, così come non ce l'ha Smemorina e così come Cinderella è il nome di battesimo della ragazza mentre da noi più che opportunamente diventa il nomignolo che le viene affibbiato dopo la morte del padre.
Sequenza memorabile: