Nunziante mi ha detto che Andrea De Leonardis non si è mai occupato della traduzione delle canzoni, le quali sono sempre state a cura di Ermavilo. Era una cattiva deduzione che avevo tratto io notando che sul sito di Antonio Genna si parla a volte di "versione italiana di" e in altri casi di "dialoghi italiani di".
Inoltre Sudicio Briccone mi ha suggerito di chiedergli un suo bell'articolo scritto per CINIT su Roberto De Leonardis e Nunziante mi ha dato l'autorizzazione per postarlo qui:
CITAZIONE
UN COMANDANTE ALLA CORTE DI WALT DISNEY
Profilo di Roberto de Leonardis
Di Nunziante Valoroso
Roberto de Leonardis, nato a Napoli il 14 febbraio 1913, era un ufficiale di marina. La sua attività di adattatore- dialoghista cominciò nell’immediato dopoguerra, forte della conoscenza dell’inglese perfezionata durante la prigionia in guerra, ed è continuata fino alla sua morte, avvenuta a Roma nel settembre 1984.
Chiamato da tutti gli appartenenti al mondo del doppiaggio “il comandante”, affettuosamente e con rispetto, Roberto de Leonardis è stato senza dubbio il migliore della sua categoria e, nel caso dell’animazione, un vero poeta dell’adattamento. Oltre ai film Disney è stato l’adattatore di fiducia per registi come Chaplin e Kubrick ed ha al suo attivo l’edizione italiana di capolavori assoluti come Giochi Proibiti, L’esorcista, Via col vento, La Regina d’Africa. Come abbiamo detto, è con “Dumbo”, nel 1948, che inizia la simbiosi tra i film Disney e il comandante de Leonardis, un rapporto d’amore che continuerà fino alla scomparsa. “Dumbo”, il cui doppiaggio è diretto da Mario Almirante, trova il suo punto di forza nella caratterizzazione di voci quali Stefano Sibaldi (il topo Timoteo) e nella spassosa interpretazione delle canzoni, che, su testi strepitosi dello stesso de Leonardis, sono affidati a Quartetto Cetra. I Cetra inaugurano con il film un breve ma proficuo rapporto col mondo del doppiaggio. Il comandante affiderà loro anche la versione italiana delle canzoni del “Mago di Oz” , che arriva in Italia nel 1949. Con gli anni cinquanta si apre la stagione d’oro del doppiaggio Disney e de Leonardis firma i suoi capolavori.
Cenerentola (1950), Alice nel paese delle meraviglie (1951) e Le avventure di Peter Pan (1953) presenteranno doppiaggi da manuale, addirittura superiori agli originali. Con le mitiche voci della CDC al leggio, i personaggi Disney fanno breccia nel cuore degli italiani anche grazie alle voci di Stefano Sibaldi (Capitan Uncino, lo Stregatto), il giovane Corrado Pani (Peter Pan), Tina Lattanzi (La matrigna di Cenerentola, La Regina di Cuori di Alice), la piccola Vittoria Febbi (Alice) e la squillante Giuliana Maroni (Cenerentola). Nel 1955 una coppia di capolavori arriva sul tavolo di lavoro del comandante: 20.000 leghe sotto i mari (20.000 leagues under the sea) primo kolossal con attori prodotto da Disney , e Lilli e il Vagabondo (Lady and the tramp) primo cartoon in Cinemascope. In Lilli Stefano Sibaldi /Biagio e Tina Lattanzi /Gilda fanno miracoli. Nel frattempo, Roberto de Leonardis ha fondato una casa di produzione di cortometraggi, la Filmeco, con la quale, nel 1956, tra gli altri, realizza l’episodio “Sardegna” per la serie di documentari di Disney “Genti e Paesi”. Ma i cartoni non tramontano. Nel dicembre 1959 l’Italia acclama il primo cartoon Disney in Technirama, lo spettacolare sistema di ripresa e stampa in formato 70mm della Technicolor, tra l’altro sperimentato la prima volta proprio alla Technicolor di Roma. Si tratta della Bella Addormentata nel Bosco (Sleeping Beauty) , che in patria non è riuscito a recuperare l’astronomico costo di sei milioni di dollari e attende una rivincita europea. L’Italia ne è affascinata anche grazie al bellissimo lavoro di de Leonardis , autore come al solito anche dei testi italiani delle canzoni, ispirate a temi di Ciaikowski, che con questo adattamento firma, forse il suo capolavoro. Voci magnifiche (Maria Pia di Meo è la principessa Aurora, Tina Lattanzi la strega Malefica, Lidia Simoneschi –la più grande doppiatrice italiana –è la fatina Flora, Rina Morelli è Fauna, Flaminia Jandolo Serenella, Sergio Tedesco il Principe) e dialoghi briosi e affascinanti: ancora oggi La bella addormentata diverte e commuove. Gli anni ’60 si aprono con il doppiaggio, nel 1961 del leggendario La Carica dei 101 (101 Dalmatians, 1961) –e proseguono con i successi della Spada nella Roccia diventato da noi un classico proprio grazie alla versione di de Leonardis, in cui Lidia Simoneschi fa di Maga Magò un personaggio leggendario; di Mary Poppins (le canzoni doppiate in italiano sono deliziose, cantate da Tina Centi ) e col trionfo del doppiaggio del Libro della Giungla (Pino Locchi/Baloo e Corrado Gaipa/Bagheera) . Intanto Disney riafferma il suo rapporto tutto speciale con l’Italia affidando a de Leonardis la mansione di produttore esecutivo del primo filmato in Circarama (proiezione su uno schermo circolare a 360 °): “Italia ‘61” presentava spettacolari riprese del porto Genova e del Monte Vesuvio e fu presentato alla Esposizione Internazionale “Italia ‘61” a Torino. Nel 1971, ecco un altro grande capolavoro del doppiaggio , Gli Aristogatti, in cui Melina Martello e Renzo Montagnani sono molto più azzeccati delle voci originali di Duchessa e Romeo (Eva Gabor e Phil Harris) e si deve proprio al talento del comandante l’idea di caratterizzare in romanesco l’inflessione originale irlandese di Romeo. Robin Hood, arrivato in Italia nel 1974, presenta ancora una volta una versione italiana superiore all’originale, grazie al talento di veterani come Locchi o la meravigliosa Simoneschi (l’indimenticabile Lady Cocca) . Nel frattempo, nel 1972, a de Leonardis è stato affidato il rifacimento dell’edizione italiana del capolavoro di Disney Biancaneve e i sette nani, già doppiato nel 1938 e , in questa nuova edizione, Melina Martello/Biancaneve e Benita Martini/la Regina fanno faville. L’ultimo classico Disney adattato dal nostro intrepido comandante è Red e Toby nemici amici, che, per ironia della sorte è anche l’ultimo film supervisionato direttamente dai collaboratori diretti di zio Walt.