Nella foto, Ron ed Owen Suskind. La storia di quest’ultimo, affetto da autismo, è narrata nel documentario LIFE, ANIMATED che lo scorso giovedì Raitre ha trasmesso in prima serata. Abbiamo scelto questo fermo immagine per mostrarvi una delle tante inquadrature dove si vedono le VHS dei film Disney di Owen, nel mobile a sinistra, che in qualche modo lo hanno “salvato” dall'autismo. Vogliamo sperare che accettiate il nostro consiglio, registrandovi su RaiPlay qualora non lo foste già, per vedere questo film dal valore raro. Ci sarebbero molte cose da dire, dall'emozioni che ci ha suscitato la visione, ai complimenti per la cura dell’edizione italiana che nei sottotitoli delle scene dei Classici ha recuperato per mano di Cristina Liso i corrispondenti copioni di Roberto e Andrea de Leonardis (cosa tutt'altro che scontata)... Speriamo possa nascere una discussione in merito, se vorrete, quindi di seguito eccovi il link del documentario (non starà online per sempre!) e un estratto trascritto dalla presentazione televisiva curata dal giornalista Massimo Gramellini. Buon fine settimana, amici Disneyani!
http://www.raiplay.it/video/2017/10/Life-A...6e00000411.html
“Owen ha una passione, la stessa della maggior parte dei suoi coetanei: i cartoni della Disney. Peter Pan, Pinocchio, La Sirenetta, Il Gobbo di Notre Dame…. Li ama, come tanti altri bambini. Ma lui fa qualcosa di più: li conosce tutti a memoria, scena per scena. Allora i genitori hanno un’intuizione: se questi cartoni fossero la chiave per riaprire quella porta? Le favole in effetti sono un linguaggio ancora misterioso, hanno migliaia e migliaia di anni ed un significato che va ben oltre quello letterale. Parlano alla parte analogica del nostro cervello, quella che comunica attraverso i simboli e non con le parole. Così i film della Disney, che da quelle favole sono tratte, e che per tutto il mondo rappresentano un serbatoio di immaginario e di sogno, per Owen diventano qualcos’altro. Qualcosa di più. Diventano un alfabeto. Un alfabeto fatto di storie invece che di lettere. Ed è proprio attraverso le scene e i dialoghi della Disney che questo bambino riesce a comunicare i suoi pensieri, i suoi sentimenti, le sue emozioni, e da qui a riaprire la porta e a entrare nel mondo. Roger Ross Williams, l’autore del film, racconta che il giorno in cui è andato alla Disney con un pre-montaggio del film per chiedere i diritti dei brani dei cartoni animati amati da Owen, è riuscito in un’impresa davvero rara: far piangere degli avvocati. Ed è vero. Questo film è commuovente perché non spiega la sua storia, non la illustra, non la enfatizza in modo retorico, semplicemente te la fa sentire. […] Comunicare davvero significa costruire una dimensione comune tra gli esseri viventi. Cercarla. Insistere finché pezzo dopo pezzo non si è riusciti a plasmarla. Questo percorso, come tutte le cose decisive, non è e non può essere né banale né facile. Guardate la faccia di Owen, ormai adulto, mentre rivede i suoi adorati cartoni della Disney e guardate le facce di suo padre e di sua madre oggi. Sono facce fiere di aver creato qualcosa che li ha rimessi al mondo, tutti insieme. Sono le facce della felicità, ma della felicità più vera, quella che oltre che molto amore, è costata fatica. Buona visione”. Massimo Gramellini.