Il libro della giungla

« Older   Newer »
  Share  
Prof. Emelius Browne
view post Posted on 12/10/2010, 09:17 by: Prof. Emelius Browne




Ho aggiunto un elemento alle mie considerazioni personali, potete leggerlo nella parte che qui riporto in grassetto:
CITAZIONE (Prof. Emelius Browne @ 10/10/2010, 16:16)
Considerazioni personali.
“Il libro della giungla” non è mai stato fra i miei classici preferiti, anzi l’ho sempre snobbato e continuo a farlo tuttora. Purtroppo la colpa va principalmente alla versione italiana che –mi duole enormemente dirlo– non è all’altezza dell’originale, a differenza di quanto accade con tutti gli altri doppiaggi dello stesso periodo e precedenti. Come ho già scritto più volte sul forum, l’adattamento italiano di questo film si focalizza troppo sul contenuto (che è molto scarno e privo d’interesse) anziché sulla forma (che al contrario è assai brillante). Nei dialoghi, questo si traduce in un appiattimento generale dei vari personaggi: in originale ognuno si esprime con un accento inglese particolare che ben s’attaglia alla loro personalità, tutto ciò con l’esito estremamente spassoso e paradossale di sentire le più disparate parlate inglesi in un contesto indiano completamente fuori luogo; in italiano tutto ciò si perde, anche se si guadagnerà (anche meglio dell’originale) ne “Gli Aristogatti” salvo perdersi nuovamente in “Robin Hood”. Quanto alle canzoni, anche qui il significato prevale spesso sul modo in cui lo stesso è veicolato... ma qui Pertitas e tutto lo staff addetto ai lavori hanno di gran lunga meno colpa. Nell’adattamento delle canzoni bisogna stare attenti a troppi dettagli perché fra questi vi si possa aggiungere anche l’aspetto formale del testo. De Leonardis ci riesce in maniera mirabolante con “Spera in me” (testo che abbonda di S che Kaa sibila), ma cade con “Lo stretto indispensabile”, addirittura fin dal titolo. “The Bare Necessities”, infatti, va letto anche come “The Bear Necessities”, cioè non solo lo stretto indispensabile, ma l’indispensabile per un orso! La parte dei fichi d’India, poi, perde totalmente di fascino nella versione nostrana, benché conservare tutto l’insieme di figure retoriche di cui questa strofa fosse impossibile, soprattutto se non si voleva perdere il nesso con le immagini mostranti Mowgli e Baloo alle prese con i frutti suddetti. Altra traduzione leggermente imperfetta è quella della parte in cui Re Luigi dichiara di voler conoscere il segreto del fuoco: in italiano il sovrano delle scimmie nomina il fuoco quando Baloo e Bagheera sono ancora troppo lontani per sentirlo e dunque risulta strano che la pantera possa affermare diversi secondi dopo "Il fuoco! È questo che vuole quel manigoldo!" (o gù di lì). Degna di nota, invece, la traduzione di “Casa mia”: già all’inizio, Shanti in inglese canta “my own ho-o-ome, my own home” (con quell’allungamento sembra che beli) mentre in italiano il “voglio aver una casa mia” infila molto più opportunamente una sillaba per nota, come ci ha insegnato Maria Von Trapp! In generale quest’ultima canzone in inglese è piuttosto ripetitiva e la versione italiana ci guadagna in appeal. Alti e bassi per il nostro doppiaggio, insomma, ma la colpa è più che altro dell'originale troppo difficile da adattare in maniera meritevole. In poche parole, De Leonardis avrebbe forse potuto fare qualcosina di più, ma qua e là compie prodezze sorprendenti, per cui il mito non può uscirne sminuito.

CITAZIONE (Fa.Gian. @ 11/10/2010, 16:26)
CITAZIONE
Now when you pick a paw-paw
Or a prickly pear
And you prick a raw paw
Well, next time beware
Don't pick the prickly pear by the paw
When you pick a pear try to use the claw
But you don't need to use the claw
When you pick a pair of the big paw-paw

Se qualcuno riesce a tradurre questo, adattandolo alla musica e rendendolo comprensibile allo spettatore italiano medio, gli faccio un monumento

Però forse capisco perchè de Leonardis ha svicolato ;)

Ma infatti, come ho scritto, "quanto alle canzoni [...] qui Pertitas e tutto lo staff addetto ai lavori hanno di gran lunga meno colpa. Nell’adattamento delle canzoni bisogna stare attenti a troppi dettagli perché fra questi vi si possa aggiungere anche l’aspetto formale del testo. [...] La parte dei fichi d’India, poi, perde totalmente di fascino nella versione nostrana, benché conservare tutto l’insieme di figure retoriche di cui questa strofa fosse impossibile, soprattutto se non si voleva perdere il nesso con le immagini mostranti Mowgli e Baloo alle prese con i frutti suddetti."
Tutto ciò significa che secondo me neanche un essere divino sarebbe riuscito a rendere pienamente giustizia ad una strofa di quel tipo adattandola alle immagini. Ma ciò non riesce a non farmi dire che la versione originale è comunque migliore, nonostante il competente lavoro del De Leonardis.

CITAZIONE (Lumiére @ 12/10/2010, 02:07)
Io ho sempre capito "si, ma prima o poi" che avrebbe anche un senso compiuto...

È quella più convincente sia come significato che a livello di suono, però anch'io ho ancora qualche dubbio. Attendiamo San Sudicio, ma nel frattempo se qualcuno ha qualche idea si faccia pure avanti: non si sa mai che a volte San Briccone non appaia in sogno con la rivelazione :lol:
 
Top
11 replies since 10/10/2010, 15:16   15102 views
  Share