| Ci sono delle cose che mi aspetto di trovare (disegni, tecnica, trovate tecniche, simpatia, emozioni) ma che non credo di cercare. Piuttosto direi che le dò per scontate e ne sento la mancanza se non le trovo.
Mi piace poi che ci sia qualcosa che svetta su tutto il resto. Per fare un esempio, nel recente "La Principessa e il Ranocchio" a conquistarmi e lasciarmi qualcosa non sono nè Tiana, nè Naveen, quanto invece Charlotte (divertente e capace di lasciare il principe da solo per andare a far cambiare d'abito la sua amica) e Ray (apparentemente fuori di testa... ma alla fine ha ragione lui, in un momento commovente senza eccessi di zucchero).
In "Pocahontas" le musiche son qualcosa di travolgente, per il mio gusto personale.
Ne "Il Gobbo di Notre Dame" sono quasi egualmente straordinarie, ma la forza sta in un Quasimodo e un Frollo credibilissimi, in un Febo che conquista, in una trama complessa quanto basta per far soffrire chi guarda. E sono emozioni. E che emozioni!
Alla fine, però, il film deve piacermi nel complesso e sapermi tenere attaccato allo schermo, vuoi per la commozione, vuoi per l'adrenalina, vuoi per le risate...
Non c'è un elemento imprescindibile, a ben guardare, se non quello del coinvolgimento. A vari stadi e per strade diverse, ma coinvolgimento.
Ecco perché al magnifico e intoccabile "Fantasia" riconosco volentieri la qualifica di capolavoro ma assegno una posizione ben lontana dalle vette della mia classifica di godimento.
|
