L'America è un paese dai forti contrasti e pieno di contraddizioni. Il grande paese che è stato capace di eleggere come proprio presidente un uomo di colore è lo stesso che tollera ancora qua e là associazioni come il Ku Klux Klan.
Un paese che censura i cartoni animati dove compaiono armi però ne consente la libera vendita.
Una nazione che promette con grande vanto di offrire grandi opportunità a tutti ma poi non ti garantisce le cure mediche se non te le paghi.
Insomma, si ha l'impressione che L'America non sappia bene da che parte andare e allora succede che un poliziotto si senta in diritto di sopraffare e uccidere un uomo di colore (il caso di questi giorni non è certo l'unico) e che le persone appartenenti alle minoranze si sentano costantemente discriminate.
Una polveriera pronta ad esplodere e, inevitabilmente, esplode.
Un paese giovane che fino a poche decine di anni fa aveva scuole per bianchi e scuole per neri, autobus per bianchi e autobus per neri. Praticamente è stato così fino all'altro ieri, è ovvio che la questione razziale sia ancora così sentita.
Oggi si cerca goffamente di rinnegare quel passato censurando "I Racconti dello Zio Tom" e "Via Col Vento" o di mettere una pezza inserendo in tutti i film personaggi di colore positivi.
Il problema però, e i fatti lo dimostrano, è ben più serio e va risolto diversamente. Meno propaganda e più fatti.
Fino a che non si farà davvero qualcosa i TG ci racconteranno di soprusi, rivolte, danni e morti dovuti a tensioni sociali così forti che, inevitabilmente, ogni tanto devono sfociare così.