vedo che avete detto tutto voi, e pure messo il " punto "..
chiusura del dialogo, quindi..
applausi a tutti voi.
Io sono settentrionale, provengo da una famiglia
fortemente d'ispirazione fascista. I miei nonni e il fratello maggiore di mia madre (lei un pò meno, era appena nata) lo hanno
vissuto sulla loro pelle, sapevano
esattamente che cosa era, e pur non appoggiandole del tutto, la loro mentalità ne rimase assolutamente impregnata, per tutta la vita. Lo conoscevano bene, di fatto, e non di
chiacchiere come si sta facendo qui dentro. Quindi, solo chi l'ha vissuto può sapere realmente cosa sono stati questi regimi, e tutto c'è da augurarsi, fuorché che ritornino.
Io sono cresciuta con i racconti della guerra, della fame, della miseria che girava in famiglia (e nelle altre famiglie in genere), sono venuta su anche io in un ambiente impregnato da questo veleno. E sapete cosa vi dico? Che nonostante questo, ringrazio Dio di avere anche sangue meridionale nelle vene. Io mi sento e mi sentirò sempre lombarda pur vivendo altrove, ma molta acqua passata sotto ai ponti del mio Paese non l'ho mai approvata e mai l'approverò. Dopo esserci liberati del nazi-fascismo, su abbiamo avuto l'avvento del centro destra e della Lega Nord, con tutti i danni che sono sotto gli occhi di tutti. Il risultato è che per anni si è fomentato l'odio e l'incomprensione nord-sud. E come se ciò non bastasse, ci ha pensato la lega di Bossi a instilare odio nei confronti dello straniero, specialmente verso l'extracomunitario disgraziato e disperato.
Sentir dire ancora oggi da qualcuno, che l'Italia dovrebbe rimandare indietro e far affogare i barconi di questi sventurati, è una cosa che mi fa raggelare il sangue.
Ringrazio mio marito di essere abruzzese, e a causa sua a un certo punto mi sono trasferita qui. Con la propaganda nefanda da parte di certi partiti.. a me che sono settentrionale avrebbero anche potuto buttarmi i pomodori in faccia.. non l'hanno fatto. Siamo sicuri che noi settentrionali facciamo altrettanto nei confronti del prossimo?
Venendo qui, mi sono incontrata con una mentalità completamente all'opposto di quella dove sono cresciuta, e ringrazio Dio di questo. Qui nessuno manderebbe a morte un extracomunitario solo perché
" vengono a portarci via case e lavoro ".... (Quante volte l'ho sentita dire sta cosa!!!!)..
Detto questo, chiudo OT.
Una nota sola per Irene90:
Non era mia intenzione litigare con nessuno, né tantomeno offenderti. Mi spiace averti frainteso e ti chiedo scusa. Però sono state le tue affermazioni (forse sei sembrata più aggressiva di quello che volevi essere..) hanno dato questa impressione.
Per me è assolutamente sbagliato sostenere che uno straniero (in particolare parliamo di persone anglofone) debba adattarsi, al cinema, a seguire un film americano/britannico/irlandese/australiano ecc in italiano, altrimenti, che aspetti il dvd.
Fornire la visione a cadenza almeno settimanale dei film in lingua originale è, secondo me, un servizio che le sale cinematografiche dovrebbero garantire a TUTTI. E tutti ne sarebbero i beneficiari. Non solo stranieri, ma anche studenti, insegnanti, appassionati, e linguisti. Non solo sarebbe un atto di pari opportunità, ma anche di buon senso; in una società multietnica come la nostra, in cui stranieri e indigeni fanno ancora moltissima fatica a integrarsi tra loro, e dove c'è un ritorno francamente allarmante di germi di razzismo e intolleranza, tutto fa brodo per sciogliere i ghiacci e unire i popoli. Sarebbe una piccola cosa, ma anche un piccolo atto di democrazia che darebbe un forte segnale.
Un'ultima cosa.
Torno a sottolineare alla vostra attenzione il preciso motivo storico per cui è nata la tecnica del doppiaggio in Italia. Irene, tu scrivevi:
CITAZIONE
Il discorso del fascismo, l'hai citato anche tu: è vero che il duce voleva solo film in italiano, ma il doppiaggio, come si è sviluppato in francia, spagna o altro, sarebbe arrivato anche qui, con o senza Mussolini. E su questo non ci piove. Poi che ci sia stato lui a premere è un altro discorso, ma non è causa sua...
E ti rispondo: forse sarebbe nato e forse no. Sostanzialmente il doppiaggio ha vinto sul sottotitolaggio, ma tutto è questione di abitudine. In Paesi storicamente abituati da sempre al sottotitolo, il sottotitolo è sempre esistito e la gente ha continuato ad andare al cinema lo stesso. Probabilmente, se anziche essere italiana, tu fossi nata in Norvegia o in Iraq, non avresti nessun problema a seguire un film straniero sottotitolato. Ma sostenere che non sia stato a causa del duce che esiste, bhè.. scusami, ma vuol dire non conoscere il significato delle parole "leggi" e "regime". Il fascismo, come tutti i regimi, non ammette altri colori, non esiste dibattito, non esiste contradditorio, non esiste democrazia. Se il capo dello stato (il duce) diceva no a una cosa, era no. I film stranieri (di qualunque altra nazionalità) in Italia
non potevano entrare. Sarebbero stati bloccati. Il doppiaggio non è nato come forma d'arte, ma come semplice e pure escamotage per aggirare la legge. In quel modo gli attori americani per magia parlavano italiano al cinema, e allora il regime ha chiuso l'occhio e ha tollerato. Allora non si poteva fare tutto come oggi. La lingua del regime era l'italiano, e questa andava preservata, a qualunque costo.
Detto questo, passo e chiudo.