Avrei molto da dire, ma Lumière in pratica ha già detto tutto ciò che avevo intenzione di dire. Anzi, "qualcosina" l'aggiungo pure io và.
Occhio, messaggio chilometrico in arrivo, astenersi svogliati.
Credo che la colonna portante del Gobbo di Notre Dame siano i personaggi, ma in particolare in Frollo ed in Quasimodo, a mio parere i più geniali che la Disney abbia mai fatto. Non sono i miei preferiti, ma diamo a Cesare ciò che è di Cesare. Il fatto di essere così realistici ed al contempo surreali li rende unici nel panorama Disney, ma ancora più unico è il fatto che alla fine(parere mio, da come la vedo io...) sono due facce della stessa medaglia. Non come personalità, ma la loro condizione di vita, a livello psicologico, è la stessa! E ciò è reso chiaramente nella canzone Heaven's Light/Hellfire(Luce del paradiso/ fiamme d'inferno, concordo con Lilith' son sul quanto sia stupenda).
Quasimodo, un povero diavolo condannato ad un'eterna solitudine, rinchiuso in una cattedrale(principalemente perchè costretto, ma anche lui tergiversa quando gli viene proposto di abbandonarla, quindi lui stesso si fa prigioniero). Per evitare un paragone con la gente di fuori di cui ha paura(paura dell'ignoto più che altro; difatti se si nota bene Quasimodo stesso teme di dover uscire dalla cattedrale, proprio perchè una volta uscito dovrà "confrontarsi" con la gente di fuori, a lui appunto ignota), preferisce rimanere chiuso nella cattedrale e si auto-umilia definendosi brutto e deforme(questo grazie agli "insegnamenti" di Frollo) in modo da evitare un "confronto" con la gente "normale" a priori; trova finalmente uno spiraglio di luce, una valvola di sfogo per tutto questo affetto represso, in Esmeralda di cui s'innamora.
Frollo, anch'esso condannato all'eterna solitudine, ma non perchè relegato in una cattedrale, ma perchè lui stesso s'è voluto relegare nel palazzo di giustizia, lontano dalla plebaglia che considera inferiore. Questo per evitare un paragone con la gente di fuori di cui anche lui ha paura(anche lui ha paura dell'ignoto, ma in questo caso l'ignoto non s'identifica nella popolazione in generale, ma negli zingari di cui appunto non conosce usanze e stile di vita), e per evitare simile paragone anche lui parte dal presupposto di essere superiore a tutti. Entrambi alla fine vogliono evitare il confronto col mondo esterno in quanto ignoto, la paura dell'ignoto di cui un pò tutti abbiamo paura; ripeto, nel caso di Frollo però, la paura è concentrata negli zingari, dato che della plebe comunque ha qualche conoscenza(dovrebbe almeno
). Anche lui trova una valvola di sfogo del suo desiderio...ma a differenza di Quasimodo, il suo non è desiderio d'affetto, ma desiderio sessuale(la scena "del collo" è ciò che lascia trasparire meglio la cosa), represso a causa della vita che ha condotto lontano da tutti(questo probabilmente sempre a causa degli zingari)!
Il fatto che Frollo desideri a livello carnale piuttosto che sentimentale come Quasimodo, è dovuto al fatto che lui disprezzava più di tutti i piaceri carnali in quanto li vedeva come barbari ed incivili, ma essendo un essere umano come tutti, con l'arrivo di Esmeralda ha sfogato questo desiderio concentrandolo su di lei. Quasimodo non aveva certo simili preconcetti(dovuto anche al fatto che lui a priori si auto-umilia), dunque lui in Esmeralda ha concentrato la sua necessità d'amore.
Insomma, fondamentalmente gli stessi, ma hanno preso strade completamente diverse(parlando a livello religioso, Quasimodo cerca ciò che per lui è il paradiso, ovvero l'amore; mentre Frollo ciò che per lui è l'inferno, ovvero il desiderio sessuale).
Queste cose un bambino non le può capire di certo, eppure il film risulta grandioso anche agli occhi di un bambino, perchè esprime anche concetti semplici ma d'impatto(il razzismo ad esempio). Certo, anche altri film visti una volta cresciuti cambiano totalmente ai nostri occhi, ma il Gobbo di Notre Dame più di tutti direi, dato le tematiche(adulte appunto) che tratta.
Sicuramente è più drammatico e profondo della Bella e la Bestia, ma non più romantico(in fondo, non per nulla quello è proprio il punto di forza di Beauty and the Beast
).
Ok, fine sproloquio, mi sono lasciato troppo andare. Probabilmente nessuno leggerà ciò che ho scritto, ma dovevo dire assolutamente la mia
(a dire il vero mi sono pure trattenuto, ci sarebbero altre mille cose da analizzare, ad esempio il personaggio di Frollo preso singolarmente. Ma sul Gobbo di Notre Dame a dire il vero ci si potrebbe fare una tesina intera, quindi mi risparmio
).
Comunque avrei qualcosa da ridire su ciò che ha scritto il Prof. Per carità, non discuto sui tuoi gusti
, però ci sono alcune cose che mi lasciano perplesso...
Ovvero, tu hai detto che non ti piace per l'uso mal riuscito della CG, per le "fastidiose" espressioni di Frollo e per le canzoni. Niente da obbiettare, de gustibus, ed è vero che anche l'occhio(e l'orecchio in questo caso) vuole la sua parte...ma non sono difetti un pò troppo "superficiali" per giudicare male l'intero film d'animazione?
Voglio dire, alla fine ciò che conta non è l'apparenza, ma ciò che è insito ben più in profondità(Quasimodo insegna proprio questo
), in questo caso la trama, la sceneggiatura, i dialoghi...l'aspetto grafico e la colonna sonora influiscono fino ad un certo punto, non farsi piacere un film solo per questi punti è una cosa che in effetti è superficiale(sia messo per inciso, non ti voglio offendere
ma converrai con me che giudicare un film da ciò non è una bella cosa... ^^'), le cose fondamentali son ben altre, ed è in quelle cose che risiede la magia Disney. "Robots" ad esempio ha una grafica superlativa, ma non ha certo la magia Disney; anche la Sirenetta ha un ottima colonna sonora, ma se la estrapoliamo da tutto e la mettiamo chessò, in un film 3-D di serie Z, non basta certo quello a dargli la magia no?
Roger Rabbit anche è un film che sarebbe meglio guardare con ottica adulta, ma a differenza del Gobbo di Notre Dame, lo si deve riguardare quando si è cresciutelli solo per capire l'ambientazione noir, i riferimenti "da adulto" e certe situazioni, e non la psicologia dei personaggi o simili come per Quasimdo.